Missoni Art Colour porta a Londra ingegno e creatività italiana
Primo weekend di visite al Fashion Textile Museum. E la stampa inglese rende omaggio all'artigianato di oggi che sta dietro alla moda Missoni
I ricchi colori e l’eleganza di Missoni “conquistano” Londra. A catturare l’attenzione del pubblico nella multiculturale capitale inglese è soprattutto la via italiana alla creatività, mix di arte, ingegno tecnico, rapporti umani strettissimi, come quelli – appunto – della famiglia.
Il quotidiano The Guardian – tra i principali media inglesi di qualità – ha scelto di aprire il suo articolo sulla mostra proprio con un richiamo alla dimensione famigliare e alla creatività fuori dagli schemi di Ottavio e della famiglia Missoni:
La prima opera in mostra a Missoni Arte Colore è un dipinto di Ottavio Missoni, che ha fondato il marchio insieme a sua moglie Rosita nel 1953. È una grande tela bianca del 1973, divisa da bande multicolore che assomigliano a un barcode. Il figlio di Ottavio, Luca, direttore artistico dell’archivio Missoni e curatore della mostra al London’s Fashion and Textile Museum, non è sicuro sul senso [orizzontale o verticale] in cui appenderlo. Suo padre, che è morto nel 2013, si ricordava le strisce orizzontali sulla tela, ma dopo lungo dibattito Ottavio Ottavio avrebbe detto: «Non m’interessa in che senso lo appendi, Luca. Basta che non me lo chiedi più». L’episodio dice molto a proposito di questa famiglia creativa e dallo spirito libero: ispirati dall’arte, Ottavio e Rosita hanno costruito un brand riconoscibile e irriverente che, mezzo secolo dopo, influenza ancora il mondo della moda e del design.
Il Telegraph invece ha intervistato Rosita Missoni venendo fin nel Varesotto, nell’inverno scorso, in una giornata in cui – a dispetto della neve ancora sui boschi vicino a Sumirago – “il sole fa capolino tra le nubi inondando il lago di Varese e le Alpi di una luce sfocata”. L’intervista – uscita sabato in corrispondenza del primo weekend di Missoni Art Colour a Londra – ripercorre le memorie di Rosita legate proprio a Londra, allora indiscussa capitale mondiale (insieme a Parigi, mentre New York ancora appariva lontana). «Londra è così piena di ricordi», dice Rosita Missoni. L’articolo dedica molto spazio alla storia di Ottavio e della sua famiglia, partendo proprio dalla visita di Rosita a Londra in occasione delle Olimpiadi del 1948, quando notò l’atletico Ottavio impegnato nella gara dei 400 metri; per arrivare poi al successo planetario e ai dolorosi anni Duemila. E poi molto spazio alla mostra partita dal Museo Maga di Gallarate. E ancora ai richiami al mondo dell’arte, parte fondamentale della mostra, spesso meno considerata sulla stampa generalista.
Il museo che ospita Missoni Art Colour a Londra si chiama Fashion and Textile. E le parole di Rosita Missoni che chiudono l’articolo sono in perfetto equilibrio tra due dimensioni richiamate dalla stessa mostra (non a caso uno degli ambienti si chiamava Macchina Mago, con il sottofondo del rumore ritmato deitelai). Moda e artigianato, la mano che disegna e quella che lavora alla macchina:
A 84 anni, Rosita passa ancora le sue giornate alla fabbrica, lavorando alla collezione Missoni. «Una cosa è disegnare e scegliere un vestito, un altro lavorare alla creazione dei tessuti”, dice quando chiedo quale elemento caratterizza Missoni dopo tanti anni. «Se voglio vedere una striscia, posso farla nel giro di poche ore. Questo è l’artigianato che ci distingue da altre case di moda – questo e il fatto che tutti noi [la famiglia] siamo originari di un unico nodo».
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