Silighini al “suo” congresso: “Ecco quattro punti per Fagioli”

Il gruppo L'Italia che verrà, che alle elezioni ha ottenuto 400 preferenze non entrando in consiglio comunale, si è riunito per fare il punto della situazione

Luciano Silighini Garagnani

L’auditorium “Aldo Moro” di Saronno ha ospitato mercoledì sera alle 20.30 il convegno “A mali estremi..” organizzato dal movimento “L’Italia che verrà” guidato dall’ex candidato Sindaco Luciano Silighini Garagnani.

«Obbiettivo del sodalizio è stato delineare quattro punti di “contatto” con l’amministrazione – spiega Silighini -. Viviamo tutti a Saronno e per questo evitando polemiche inutili serve che ciascuna forza politica faccia la propria parte cercando di aiutare l’amministrazione a dare benefici ai cittadini” dichiara Silighini supportato dai membri del direttivo Giorgio Ghezzi, Mario Goffredo, Luca Maggio ed il suo braccio destro l’avvocato Andrea Polimeno “chiediamo a Fagioli di essere coerente col programma delineato ai cittadini che lo hanno eletto e gli garantiamo l’appoggio di tutto il nostro gruppo se si attiene a ciò che ha promesso in campagna elettorale e ribadito giorni fa sui presunti profughi. Non siamo in consiglio comunale ma oltre 400 saronnesi ci hanno espresso la propria preferenza e la forza della piazza e del nostro impegno lo possiamo offrire al sindaco se non deluderà i saronnesi nei temi chiave della sicurezza e della lotta all’immigrazione clandestina».

Delineato e approvato durante la serata un documento di quattro punti da sottoporre al Sindaco: «Riconosciamo a Fagioli la buonafede nelle sue parole circa i presunti profughi e vedendo che anche alcuni membri della sua maggioranza gli hanno voltato le spalle inchinandosi alla lobby delle associazioni che per non si sa quale interesse vogliono portare a Saronno orde di africani irregolari,gli offriamo la nostra vicinanza e aiuto per migliorare con urgenza la città seguendo quattro punti».

Ecco i quattro punti:

1) fermezza col prefetto spiegando,anche scendendo in strada,che Saronno è una città a rischio notevole sicurezza vista la presenza di un centro sociale,un centro islamico che di fatto è una moschea non autorizzata e un notevole numero di crimini e aggressioni che con l’arrivo di altri extracomunitari irregolari avrebbero un ulteriore aggravio;

2) aumento del controllo di polizia alla discesa e salita dei treni ed in stazione coadiuvati dalle guardie giurate e da un gruppo di cittadini volontari per la sicurezza in supporto delle forze dell’ordine. Diamo disponibilità a Fagioli di curare e organizzare noi questo gruppo di cittadini pronti a collaborare con lui in quanto responsabile della sicurezza;

3) controllo all’interno del centro islamico per verificare se le norme di sicurezza vengono rispettate e soprattuto se il centro ha cambiato o meno la propria destinazione d’uso visto che ormai ha del tutto le sembianze di una vera moschea solo mancando delle autorizzazioni previste dal decreto del ministero dell’interno circa gli edifici di culto. Chiediamo inoltre che il sindaco chieda ufficialmente che all’interno di quel luogo la predica sia eseguita in lingua Italiana;

4) prendendo spunto dal nostro programma e per far sentire più vicina la cittadinanza lo invitiamo a dedicare un giorno periodicamente,mensile o bimestrale,all’ascolto delle proposte dei cittadini. Come viene fatto nell’incontro settimanale coi giornalisti chiediamo un giorno dedicato all’ascolto diretto delle proposte dei saronnesi e su questo filone ci chiediamo come mai non sia stata presa in esame la nostra proposta,nonché raccolta firme,per dibattere in consiglio comunale sull’ipotesi di referendum per scegliere Milano o Varese come realtà provinciale. Non è forse la Lega Nord per l’autodeterminazione dei popoli?

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 26 Maggio 2016
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