Un miracolo nerd a Esino Lario

La storia di come Esino Lario abbia strappato alla capitale delle Filippine, Manila, l'edizione 2016 del raduno mondiale di Wikipedia ha tanto del miracolo italiano, versione 2.0. Ecco come è andata

La storia di come Esino Lario abbia strappato alla capitale delle Filippine, Manila, l’edizione 2016 del raduno mondiale di Wikipedia ha tanto del miracolo italiano, versione 2.0.

E’ una prova che nel belpaese – e, mettiamoci un po’ di orgoglio, nelle nostre zone – i veri nerd, i campioni di tecnologia, non mancano. Ma anche che, vivaddio, esistono alpini e volontari della protezione civile in grado di appassionarsi all’idea che 1000 trentenni da tutto il mondo salgano in uno dei paesi peggio collegati del Lario (sia dal punto di vista stradale che di connessione) a ragionare per 15 giorni su come si possa continuare a realizzare una straordinaria enciclopedia globale la cui principale fonte di garanzia è che tutti possano correggerla.

Questi alpini, questi volontari della protezione civile, e persino le signore dell’oratorio, una volta capìta l’importanza dell’evento, ci hanno messo tutte le capacità che avevano per far si che il progetto andasse in porto. Tanto che le “sciure” si riuniscono tutti i pomeriggi a imparare l’inglese per garantire l’accoglienza, i volontari della protezione civile stanno studiando tutte le opere necessarie per la sicurezza degli ospiti, gli alpini puliscono i sentieri di chi farà qualche gita montana e chissà cos’altro.

«Esino Lario ha vinto su Manila per il team che ha sfoderato» ha detto senza esitazioni Iolanda Pensa, responsabile dell’evento Wikimania 2016, colei che ha fatto partire un tam tam tra istituzioni e aziende per mettere in campo un progetto che sembrava inizialmente perlomeno bizzarro.«Le istituzioni, all’inizio, l’hanno proprio considerato cosi: da matti. Poi, fortunatamente, qualcuno ha cominciato a crederci e il progetto è andato avanti».

Uno tra i primi è stato Luca Spada: «Un anno e mezzo fa si è presentata nel mio ufficio Iolanda Pensa, raccontandomi del progetto e dicendomi che aveva assolutamente bisogno della banda larga in quel paesino. Forse si immaginava che le rispondessi male, ma io ero entusiasta – Ha commentato il fondatore di Eolo – Io sono nato a Malgesso, il disagio infrastutturale lo conosco fin da piccolo. Ho creato un’azienda proprio perchè volevo portare la connessione anche nei posti più sfigati. Quindi ci abbiamo studiato su, e ora possiamo dire che ce l’abbiamo fatta».

Spada si è “tirato dietro” in quest’avventura Rinaldo Ballerio e la sua Elmec, chiedendogli di collaborare per le infrastrutture e in generale per l’hardware necessario: «E noi abbiamo accettando ben volentieri – ha spiegato Ballerio – perchè vedevamo in questa sfida da ‘Davide contro Golia’  ciò che affronta ogni giorno anche la Elmec, che a confronto dei giganti del settore è in fondo una piccola azienda».

Nel frattempo, il sindaco di Esino è cambiato: è diventato l’ingegner Pietro Pensa da Busto Arsizio, che fino a qualche anno fa in quel piccolo comune ci andava solo nei weekend perchè era il paese dei suoi genitori, che poi si erano trasferiti nel varesotto. E il nuovo sindaco diventa subito parte integrante del team. «Io però sono un Esinese residente a Busto, non un vero Bustese – spiega – E lo dico perchè noi Esinesi siamo proprio diversi. Se ci mettiamo in testa di fare una cosa la facciamo nel migliore dei modi, persino se si tratta di organizzare un presepe vivente per i bambini del paese». Cosi gli appalti per la risistemazione dei luoghi pubblici del paese, assegnati ad aziende del territorio, diventano una forma di volontariato collettivo per tutto ciò che il budget comunale non può finanziare. La sicurezza viene affidata ai volontari della protezione civile, i produttori del territorio organizzano degustazioni.

E infine, arriva anche la “cavalleria”: la Regione assicura la sistemazione delle infrastrutture  vecchie di 40 anni, assegnando centinaia di milioni per quello che stava diventando un evento davvero importante. Esino, per esempio, ha una sola strada, tutta curve, che la collega a Varenna: e anche quella alla fine, è stata sistemata.

«Non abbiamo poi pensato solo a “mettere a posto” le cose, ma abbiamo provveduto a lasciare delle somme affinchè il sindaco possa “supportare” l’arrivo degli ospiti – spiega Roberto Maroni, presidente della regione Lombardia – Vorremmo che quello di Esino diventi un modello per i paesi della Regione: è importante avere il coraggio di realizzare eventi ambiziosi, che possono costruire il futuro di un comune».

Comunque vada, Esino ha già fatto il suo “salto di qualità”: l’evento gli lascerà in eredità, oltre a un bel ricordo per un migliaio di Nerd da tutto il mondo , anche la banda larga, la ristrutturazione dell’ex cinema, il wifi gratuito comunale, e persino la messa a norma dell’impianto elettrico delle scuole. Mica poco, per un sogno “da fanatici tecnologici” che sembrava irrealizzabile.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Maggio 2016
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