“Addio Pallacanestro Varese, come te nessuno mai”

Dopo 11 anni il responsabile del settore giovanile Bruno Bianchi lascia la società. «Con il Pilla e gli Under15 le emozioni più grandi»

bruno bianchi filippo testa basket

Undici anni di militanza, con tanto ci cinque finali nazionali raggiunte e disputate con una squadra a lui affidata. Non può essere un distacco qualunque quello che sta vivendo in questi giorni Bruno Bianchi (nella foto con Filippo Testa), per lunghissimo tempo nei quadri della Pallacanestro Varese e ora agli ultimi giorni in biancorosso.

Giorni trascorsi, ancora una volta, al servizio della società, visto che il coach ha appena concluso un importante torneo alla guida dei suoi Under 15 freschi vicecampioni d’Italia (a proposito: chiamata azzurra per Seck mentre Parravicini sarà riserva a casa) e si è subito spostato a Chiavenna dove è in corso il camp estivo della Openjobmetis.

«Mi dispiace tanto lasciare questa società e questi colori – racconta Bruno tra un allenamento e l’altro – Qui sono stato benissimo, ho conosciuto tanta gente e ho davvero trovato molti, molti amici. La Pallacanestro Varese e le persone che la compongono mi mancheranno tanto: non c’è solo l’affetto legato a una entità di valore come quella biancorossa, ma appunto anche quello per chi lavora ogni giorno al palazzetto e in sede, con le mansioni più disparate. Non è facile dire addio a tutto questo ambiente».

Bianchi, 55 anni, arrivò a Masnago grazie alla chiamata di Giulio Cadeo, allora allenatore della prima squadra. «Giulio mi contattò per allenare una squadra. Poi, l’anno seguente, fu Gianni Chiapparo a darmi i primi incarichi per riorganizzare il settore giovanile: per varie vicissitudini la Pallacanestro Varese aveva quasi del tutto dismesso minibasket e vivaio e allora iniziai a lavorare alla ricostruzione. Da allora, grazie alla collaborazione con tantissima gente senza la quale non avrei combinato nulla, siamo riusciti a ridare alla società un movimento che comprende 180 bimbi del minibasket, 6 squadre giovanili che disputano campionati di Eccellenze e finalmente una formazione di C2 dove i nostri ragazzi possono fare esperienza senior. Di tutto ciò non posso che essere soddisfatto».

Da Bruno comunque, pur nel dispiacere, non arrivano parole polemiche riguardo alla scelta che lo ha tagliato fuori dalla società: «Potrò andare dovunque, ma come la Pallacanestro Varese non ci sarà mai nulla. La società ha fatto le proprie scelte che sono legittime e nel corso degli anni mi ha dato tanto».

Due i momenti chiave degli undici anni di Bianchi a Varese: «Ho avuto la fortuna di allenare anche la prima squadra, come secondo assistente di Stefano Pillastrini, e non posso scordare la gioia della vittoria del campionato di A2. Un successo che ha contribuito a rilanciare Varese. E poi la cavalcata di quest’anno con gli Under 15: siamo arrivati sino in finale scudetto e, come amo dire, abbiamo vinto l’argento e non perso l’oro».
A metà luglio quindi, Bruno riconsegnerà le chiavi dell’ufficio e si chiuderà alle spalle la porta del palazzetto per l’ultima volta da biancorosso. «Ma so già che i ragazzi che ho allenato in tutti questi anni, quando mi incontreranno per strada o in palestra, mi saluteranno con il solito calore. Ecco, queste sono le vittorie più belle».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 21 Giugno 2016
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