Beata Giuliana saluta le sue ultime suore: “Grazie di tutto”

Dopo 50 anni le ultime suore del quartiere saranno trasferite. E così domenica 400 persone le hanno volute salutare e ringraziare per l'ultima volta

Il saluto alle suore di Beata Giuliana

Suor Angela, Suor Metella, Suor Aura Agnese, Suor Agnesina. Sono loro le ultime suore di Beata Giuliana che nei prossimi giorni lasceranno definitivamente il quartiere dopo 50 anni e che sono state salutate con un’affollata festa domenica 26 giungo.

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La decisione è stata presa dalla Madre Superiora di Roma che chiuderà anche la casa che ospitava la suore dal momento che non ce ne sono altre da poter spostare qui. Questo significa un importante cambio per la scuola materna che, a partire dall’anno prossimo, sarà interamente gestita da maestre laiche.

E così, dopo mezzo secolo, Beata Giuliana saluta definitivamente le sue suore che per mezzo secolo hanno accompagnato generazioni di bambini. Un saluto e un ringraziamento che la comunità del rione ha deciso di raccogliere in una lettera che vi proponiamo integralmente:

In un periodo di incontri-scontri generazionali, di parole non dette e di interpretazioni errate, di atti osceni, violenti ed egoistici, la presenza delle suore ha riservato al nostro quartiere un privilegio di grazia e di misericordia che molti cuori cercano oltre i media, oltre le incomprensioni, oltre le barricate degli egoismi.

Un privilegio certo, perché sappiamo che quella delle suore è una voce amica, cristiana e consacrata a Dio, una voce che si schiera sempre con gli ultimi, una voce che si schiera sempre con i semplici, una voce che sa dire sempre una parola d’amore a tutti e che sa che il bene più forte è l’unità, una voce che sa cosa significhi obbedire, sempre. E allora ecco che le suore lasciano il loro quartiere, un quartiere che ha provato a dare affetto e riconoscenza per tutto il bene ricevuto.

Quante volte mamme appesantite da qualche difficoltà della vita, hanno trovato in voi, care suore, un’area di ristoro a cui affidare i problemi e da cui ricevere carburante per ripartire nel lungo tragitto della vita. Le suore del nostro quartiere sono state sempre un riferimento e una ricchezza per tutta la Comunità. Ci scorrono davanti agli occhi i moltissimi momenti presenti in mezzo secolo di storia che ha visto nelle suore francescane un porto sicuro dove poter attraccare con la propria barca anche durante un’esistenza in cui il mare solcato era in tempesta.

Le suore e la “loro” scuola materna sono state una realtà che da sempre ha funzionato, sia per l’importante ed esondante numero di iscrizioni annuali, sia per il cospicuo e ancor più significativo numero di famiglie le quali, dapprima coinvolte nelle iniziative dell’asilo, hanno poi iniziato e continuato ad essere presenti in parrocchia.

Un grazie sentito per il vostro ruolo svolto nel tessuto sociale del quartiere, care suore. La Comunità ha goduto di questa grazia che per cinquant’anni ha irrigato copiosa le relazioni umane: ne hanno beneficiato gli ammalati che si sono sentiti amati e meno soli, i bambini del catechismo che si sono sentiti seguiti e guidati, i gruppi famigliari che sono stati accompagnati nei momenti di preghiera, gli oltre 8000 abitanti del rione che si sono sentiti retti anche a loro insaputa, perché 4 presenze religiose dicono la connotazione di un quartiere. Avete tradotto quello che è scritto nel Vangelo di Luca «Chi accoglie questo ragazzo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

 

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 26 Giugno 2016
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