Domenica al voto sulla fusione
Seggi aperti dalle 8 alle 24 per una consultazione non vincolante, ma con alto valore politico. Il sindaco Magrini: «Attiviamo un processo democratico»
Siete d’accordo o meno con la fusione? E, se sì, da che parte andare, verso Luino o verso Cuveglio?
La questione è semplice, e da tempo impasse se ne parla, tanto che negli ultimi mesi maggioranza e minoranza insieme hanno deciso di dare voce ai cittadini con una consultazione referendaria che come avevamo anticipato qualche tempo fa si terrà dopodomani, domenica 12.
I quesiti saranno appunto due: si/no alla fusione, e con quali comuni. La logica è dare seguito ai processi aggregativi che si stagliano all’orizzonte per il risparmio amministrativo diventato da necessità virtù già per alcuni comuni.
È il caso di Maccagno con Pino e Veddasca che ha soffiato sulle due candeline lo scorso 3 febbraio. E difatti c’era anche Fabio Passera, sindaco del nuovo comune, assieme ad un tecnico di diritto ed economia delle amministrazioni, Vincenzo Liardo, alla riunione tenutasi lo scorso 26 maggio a Cassano Valcuvia dove di fronte a rappresentanti di maggioranza e minoranza sono stati dibattuti tutti gli aspetti legati a questo processo.
«Però non stiamo correndo alla fusione sia ben chiaro – specifica il sindaco Marco Magrini – . Non si tratta difatti di un referendum che avrà esito istituzionale: è piuttosto una consultazione formale ma di natura politica. Vogliamo in pratica sapere cosa pensano i nostri concittadini di una fusione con altri comuni e in caso positivo dive si vuole andare».
La bussola è data dai servizi che ricordiamo sono prevalentemente legati alla scuola: un polo è a Mesenzana/Grantola, l’altro a Cuveglio.
Magrini come voterà? «Io voterò si per la fusione, e verso Cuveglio, che ritengo essere la soluzione migliore e più logica per la nostra comunità. Ma vedremo cosa decidono i cittadini, saranno loro a dare l’indicazione».
Impossibile conoscere in diretta lo spoglio, vista l’ora: si vota dalle 8 alle 24; tutto è rimandato a lunedì mattina quando dalle urne uscirà il responso.
Poi? «Poi avremo in mano un’indicazione politica, e precisa, su cosa fare. La mia idea – conclude Magrini – è che in valle debba nascere un grande comune da 10 mila abitanti, coinvolgendo una cerchia molto allargata di realtà locali. Mi riferisco ad esempio a Rancio Valcuvia, Ferrera, naturalmente Cuvio, Cuveglio, Duno. Ma anche Orino, Azzio, Casalzuigno e altri centri della Valle».
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