Le magnifiche manie del rettore Federico Visconti

Se vi capita di salire al quinto piano della Torre della Liuc-Università Cattaneo di Castellanza, chiedete di parlare con il rettore Federico Visconti e appena entrate nel suo ufficio volgete lo sguardo alla vostra sinistra, ne rimarrete sorpresi. Chiunque si aspetterebbe una manifestazione di potenza, foto con personaggi di spicco, premi, titoli, lauree honoris causa. Invece, non troverete niente di tutto questo. Il magnifico rettore, che notoriamente è un appassionato cultore di fonderie, tintorie, tessiture, meccaniche, anche quando sono ben al di sotto della soglia del 4.0, colleziona prototipi del manifatturiero della nostra provincia: alberi a camme, ruote dentate, ingranaggi, modelli in plastica.

L’ultima arrivata sulla mensola del romanzo industriale varesino nell’ufficio del rettore è una targa della “Candeggio Valle Olona” dei Fratelli Figini, che Visconti mostra con lo stesso orgoglio ed entusiasmo con cui un collezionista di francobolli mostrerebbe un Gronchi rosa.

Il rettore della Liuc ricorda in ogni occasione ai giornalisti e ai colleghi professori che non è un economista ma un aziendalista, distinzione sostanziale nell’ambito di chi mastica la materia economica. Insomma, ama distinguersi in tutto, anche nel tifo calcistico, non perdendo mai l’opportunità di magnificare le sorti della sua amata Inter che però, a differenza di molte imprese del Varesotto, ha ceduto alle offerte dei cinesi.