“L’università non è solo luogo di studio, ma di crescita personale”

Non ci sono divise, sedi storiche, pratiche di affiliazione o nonnismo. Nell’associazione Sant’Abbondio, nata a Como tra gli studenti dell’Università dell’Insubria c’è solo tanta voglia di fare “Cultura”.

« Quando sono venuto a conoscere i corsi che l’ateneo proponeva – ricorda Marco Vitarelli presidente della Sant’Abbondio – rimasi subito colpito dal programma presentato dagli associati. Condividevo gli stessi interessi e l’idea di legarmi a una realtà che lavorava nell’università e per l’università mi affascinava».

Una volta iscritto, anche Marco è entrato a far parte di questa realtà e, piano piano, nel è diventato il leader: « Non abbiamo divise particolare ma il logo sì. Sono i due campanili del chiostro che, in perfetto stile germanico, presenta questa anomalia».

Gli iscritti sono circa 150: « Non è facile far passare il messaggio dell’associazionismo in un ateneo giovane come questo, costituito per la gran parte da studenti che arrivano da fuori città a studiare e che, finite le lezioni, tornano a casa. Può darsi che la ragione sia da ricercare anche nella vita tranquilla che l’ateneo offre. Non dobbiamo scontrarci con problemi forti così lo spirito di gruppo stenta a emergere».

Pochi ma buoni, gli associati di Sant’Abbondio si impegnano nell’organizzazione di eventi musicali o letterari: « Abbiamo recentemente organizzato un festival internazionale di poesia a Villa Del Grumello – racconta Marco – è stato un successo. Il pubblico ha risposto con entusiasmo: avevamo poeti italiani e stranieri, un americano, un turco, un iraniano. È stato un bell’impegno condiviso con l’associazione Casa della Poesia. Direi che abbiamo un bellissimo rapporto con la città. Ci contaminiamo a vicenda».

Poesia, concerti musicali nel chiostro, ma anche gite come l’ultima fatta a Salò e dintorni per scoprire i luoghi storici : « Noi ci caratterizziamo per la componente culturale. Le nostre iniziative prevedono anche momenti ludici e di svago ma sempre in un’ottica culturale».

Con le altre associazioni dell’ateneo comasco e varesino c’è un buon rapporto: « Noi siamo aperti a ogni forma di collaborazione se va nella direzione di offrire qualcosa agli studenti o alla città. Crediamo molto nel nostro impegno e vorrei che crescesse in tutti maggiormente la voglia di coltivare le proprie passioni oltre allo studio. Crescere a tutto tondo, anche nella propria personalità fatta di abilità e curiosità».

Per questo Marco, che è all’ultimo anno di giurisprudenza, vorrebbe veder crescere la partecipazione: « Mi auguro che, piano piano, aumenti in tutti la voglia di creare qualcosa per la comunità, superare la propria esperienza per condividere con altri in spirito altruistico. Si scoprirebbero soddisfazioni inedite»

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