Nuovo scontro sul bilancio della Provincia tra maggioranza e opposizione

Una delibera del Presidente Vincenzi, sul riaccertamento dei residui attivi e passivi,riaccende la polemica sul buco di bilancio lasciato da Galli. Longhin e Galparoli attaccano ma Bertocchi li riprende

giuseppe longhin

Il buco di bilancio c’è. No, non c’è. Sono stati ritrovati dei fondi. Si tratta di fondi vincolati per opere rinviate che nulla hanno a che fare con le previsioni di entrata inesistenti.

L’opposizione torna ancora una volta sul bilancio lasciato in eredita da Dario Galli: « La delibera 76 mette nero su bianco ciò che sosteniamo da tempo – afferma Giuseppe Longhin, esponente della Lega Nord – Il buco di bilancio non esiste. Ci hanno detto delle falsità».

La ripresa delle ostilità sui numeri contabili di Villa Recalcati è legata alla delibera 76 firmata dal Presidente Gunnar Vincenzi, relativa al riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi che ha prodotto una variazione di esigibilità sul bilancio 2016 della Provincia. In particolare si evidenzia un residuo di 3.647.850 euro per la parte corrente e di 15.839.547 per la parte capitale: « Se sommiamo alle due variazioni individuate di 25.668.000 del conto capitale e di 4,5 milioni di euro della parte corrente indicate nella delibera, i 21 milioni di euro che lo Stato ha rivoluto indietro e che doveva mettere a bilancio solo chi è venuto dopo il commissario Galli, vediamo che il fantomatico buco di bilancio non esiste».

Il “disastro annunciato” come l’opposizione definisce questa situazione viene però smentito da Paolo Bertocchi capogruppo di maggioranza: «Abbiamo deciso di organizzare per i capigruppo di minoranza di Lega Nord e Forza Italia un corso di formazione su come si fanno e si leggono i bilanci della pubblica amministrazione. Speriamo che Longhin e Galparoli si iscrivano, così scopriranno cose interessanti ed eviteranno figure barbine. Non solo i loro partiti hanno lasciato una Provincia con un disavanzo da 54 milioni di euro ma non conoscono nemmeno le minime norme di un bilancio pubblico. Questo è un fatto gravissimo, tanto più che, da anni, sono amministratori comunali e provinciali. Secondo gli algoritmi dei Consiglieri di minoranza, la delibera 76 del 27 maggio 2016 ha portato alla luce l’esistenza di circa 19 milioni di euro di risorse. La delibera però, oltre che ad essere pubblica, parla chiaro: non si tratta di risorse disponibili, bensì di fondi vincolati, provenienti anche da anni precedenti il 2015, per opere non ancora realizzate o da completare. Non possono essere quindi utilizzati per ripianare il disavanzo, certificato dalla Corte dei Conti, cosa che invece stiamo facendo con grande fatica attraverso la realizzazione di economie di spesa e l’acquisizione di nuove entrate con la vendita di alcuni immobili. Detto questo, i due Consiglieri dovrebbero sapere, anche alla luce della nuova contabilità armonizzata, che questi fondi non solo non sono liberi, ma devono essere riportati pari pari nei bilanci successivi. Così è stato fatto, perché noi, a differenza di chi ci ha preceduto, i residui non li gonfiamo. Non si fanno magheggi con i soldi dei cittadini. Alla minoranza non sono nemmeno bastate le spiegazioni dei funzionari della Provincia, che hanno illustrato loro molto bene gli aspetti tecnici della finanza pubblica e del riaccertamento dei residui. Galparoli e Longhin stiano sereni: a Villa Recalcati c’è una maggioranza seriamente impegnata per risolvere i problemi che proprio i loro partiti hanno lasciato e che, per motivi prettamente elettorali, continuano a non voler vedere».

Al di là dei numeri contabili, l’opposizione chiede di sapere dove la Provincia così malmessa trovi i 600.000 euro per la ciclabile del Verbano o i 350.000 per la ristrutturazione del monastero di Cariate: « I comunisti hanno distrutto un ente perfetto come era la Provincia – taglia corto Piero Galparoli di Forza Italia – Questo è il loro modo di fare. Ma se dovessimo vincere noi a Varese e Gallarate sarà la fine: Vincenzi sarà costretto a fare i conti con un nuovo consiglio di centro destra. Forse è per questo motivo che ultimamente agisce come un imperatore: firma atti e delibere senza la minima condivisione. Non dico con il consiglio provinciale, ma nemmeno con i capigruppo e neppure con i suoi…».

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Giugno 2016
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