Profughi nell’Altomilanese, vince l’accoglienza diffusa

Tramonta l’ipotesi di una tendopoli nell’ex caserma Cadorna. Verso un’accoglienza diffusa che coinvolga Comuni, parrocchie, associazioni e privati

Campo Profughi a Venegono Inferiore

Si è svolto ieri mattina l’annunciato incontro tra il Prefetto di Milano Alessandro Marangoni e una rappresentanza di sindaci e assessori dei 22 Comuni dell’area omogenea dell’Alto Milanese. Sette amministrazioni hanno messo a disposizione, per ilmomento, 100 posti suddivisi in piccole strutture diffuse per evitare il concentramento in un unico luogo. Tramonta l’ipotesi di realizzare una tendopoli all’interno dell’ex-caserma di viale Cadorna a Legnano.

All’ordine del giorno i problemi legati alla volontà della Prefettura di destinare un certo numero di richiedenti asilo (300) a questo territorio. Come si ricorderà la proposta iniziale consisteva nel collocare tutte queste persone all’interno della ex caserma Cadorna di Legnano mediante la costruzione di un tendopoli.

Una soluzione, questa, giudicata in modo assolutamente negativo dalle Amministrazioni comunali in quanto avrebbe avuto un impatto negativo sulla città di Legnano e sul territorio circostante. Il Sindaco Alberto Centinaio, d’intesa con gli altri colleghi del territorio aveva allora proposto una soluzione alternativa basata su un progetto di accoglienza diffusa tra i 22 Comuni dell’Alto Milanese.

Nell’incontro odierno, che si è svolto in un clima molto positivo, il prefetto Marangoni ha condiviso tale soluzione annunciando la sua intenzione di accantonare definitivamente l’ipotesi della ex caserma Cadorna. Ad oggi ci sono alcuni Comuni nel cui ambito sono già stati individuati degli spazi di accoglienza per un totale di circa 100 posti.

Con il supporto del Prefetto, proseguirà il confronto con tutti gli enti locali dell’Alto Milanese, con parrocchie, associazioni e privati cittadini al fine di una graduale attuazione del progetto che vada di pari passo con il concretizzarsi di altre sedi disponibili all’accoglienza. A tal fine si è concordato di stipulare un apposito protocollo d’intesa tra Prefettura ed enti locali.

I Comuni hanno chiesto al Prefetto di prevedere un potenziamento delle misure di sicurezza tramite le forze dell’ordine presenti sul territorio e di fare ogni sforzo possibile per abbreviare le procedure di riconoscimento dei richiedenti asilo. Per quanto riguarda l’immobile dell’ex scuola Medea, non essendo ancora stato stipulato un contratto di comodato d’uso tra la Città Metropolitana Milanese e la Prefettura, nulla è stato deciso circa le modalità di un suo eventuale utilizzo.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 15 Giugno 2016
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