Quando l’Inno non si canta solo allo stadio

Costituzione, voto alle donne: al Keynes di Gazzada i ragazzi si sono fermati a riflettere sui 70 anni della nostra Repubblica. A conclusione i ragazzi hanno "abbracciato" la loro scuola e lanciato in aria palloncini tricolore

Gli studenti del Keynes di Gazzada omaggiano la Repubblica

Costituzione, Repubblica, voto alle donne: come spieghi a ragazzi tra i 14 e i 18 anni che quello che è successo settant’anni fa ha regalato loro la libertà?

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I ragazzi del Keynes di Gazzada “abbracciano” la scuola 4 di 24

Può provarci la scuola, perché ormai i “nonni partigiani” scarseggiano, così come i genitori con una certa memoria storica.

Per questo il Keynes di Gazzada Schianno ha organizzato una mattina dedicata alla celebrazione dei 70 anni della Repubblica. Testimonianze e letture di articoli della Costituzione si sono alternati a momenti di riflessione; la conclusione è stata un grande abbraccio collettivo alla scuola e il lancio di palloncini verdi bianchi e rossi.

“La libertà è dura da conquistare – ha detto Luigi Grassi, il”mitico” partigiano Cin, alla platea di ragazzi e professori, molti dei quali vestiti con i colori della nostra bandiera -. Vi guardo e penso che i miei compagni morti nelle battaglie avevano la vostra età, i ricordi sono ancora vivi : sono trascorsi 72 anni, ma per me è come se fossero passati due giorni. Per questo vi dico: fate che non succeda più, difendete quella libertà che avete avuto in dono“.

I ragazzi stranieri che frequentano l’istituto tecnico hanno letto nella loro lingua alcuni articoli della nostra costituzione: brani in polacco, americano, cinese, albanese, brasiliano, francese, un modo per mostrare che l’integrazione è possibile, a partire dalla conoscenza delle regole che governano un Paese.

Ad una rappresentanza degli alpini di Varese è spettato invece il compito di raccontare l’origine del Tricolore, e ad alcuni ragazzi di spiegare il momento in cui le donne hanno avuto il diritto al voto. Il 2 giugno è una data storica anche per questo: un momento di svolta che, anche in questo caso, molti ragazzi danno per scontato ed ormai acquisito.

A conclusione della mattina i ragazzi sono scesi nel cortile e dandosi la mano hanno cinto il perimetro della scuola: un abbraccio simbolico che si è concluso con il lancio dei palloncini in cielo. Il tutto ripreso da un drone.
Cosa resterà di questa mattina che per colonna sonora ha avuto “Bella ciao”, “La storia siamo noi” di De Gregori e “Quello che le donne non dicono” di Fiorella Mannoia? Forse solo un po’ di consapevolezza di quel che ci ha condotto fino a qui. Quel che accadrà domani lo decideranno anche questi ragazzi, che il resto dell’anno, l’inno forse lo cantano solo allo stadio.

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Pubblicato il 01 Giugno 2016
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