Salvini: “Noi leghisti avremo tanti difetti, ma abbiamo ragione”

Il segretario federale della Lega Nord a Gallarate per la chiusura della campagna di Andrea Cassani, che dice ancora: "Non sono manovrato da Caianiello"

matteo salvini andrea cassani

È sulle note di “Va, pensiero” del Nabucco di Verdi che il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini fa il suo ingresso a Gallarate, terza visita durante questa campagna elettorale per sostenere il candidato sindaco Andrea Cassani.

«Sono felice di vedervi qui stasera e vi ringrazio – ha esordito il candidato sindaco leghista -, e voglio ringraziare anche Matteo Salvini che è nuovamente a Gallarate per sostenermi. Del resto, per quanto riguarda i miei avversari non in molti hanno calcato la scena gallaratese, forse perché odorano già il loro insuccesso di domenica 19. In questo ultimo periodo sono state messe in circolazione delle vere e proprie frottole, ci tengo a chiarire che io non sono manovrato da nessuno, men che meno da Nino Caianiello».

Andrea Cassani ha lasciato quindi la parola a Matteo Salvini: «Non dobbiamo pensare di avere già la vittoria in tasca: dobbiamo agire come se ci trovassimo in un film horror in cui Guenzani è avanti e dovessimo recuperare. Non adagiamoci sugli 11 punti di vantaggio. Ogni donna e ogni uomo di Gallarate può fare la differenza, di ballottaggi in cui si pensava di aver vinto ne ho visti fin troppi».

«Abbiamo già fatto un mezzo miracolo al primo turno. Io sono del parere che gli elettori abbiano sempre ragione e se votano altri probabilmente è perché non sono riuscito a farmi comprendere, ma basterebbe guardare i telegiornali nazionali in questi giorni sulla proposta sulle pensioni di Renzi per farsi un’idea chiara della decisione di domenica 19».

Matteo Salvini conclude il suo intervento con un appello al voto: «Chi vince le elezioni è spesso l’astensionismo, ossia la metà dei cittadini per Gallarate. Perciò chiedo a voi che siete qui presenti, da oggi a domenica prendete tre astenuti a testa e convinceteli. Chi non perde tre minuti per decidere sul futuro della sua città per i prossimi cinque anni non deve poi lamentarsi. Ricordiamoci anche che la campagna elettorale finisce domenica sera alle 23.00, perché loro sono bravi a moltiplicare pani, pesci e schede elettorali. Se iniziano con insulti e attacchi, significa che il centrosinistra è alla canna del gas. Conto di tornare a Gallarate per la quarta volta trovando una città diversa»

 

Camilla Malacarne

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Giugno 2016
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