Cittadinanza onoraria per due orinesi illustri

La cerimonia di premiazione nel corso della presentazione del numero 36 Menta e Rosmarino

Avarie

Finite le sedie, finiti i posti a sedere: Menta e Rosmarino ha fatto il botto ieri sera in una delle corti storiche di Orino per la presentazione del numero 36 della celebre rivista di cultura locale (foto: cortesia Maurizio Cellina).

In una Villa Cellina strapiena di pubblico ha introdotto la serata il professor Robertino Ghiringhelli, storico delle dottrine politiche e dell’età moderna, che ha presentato la rivista.

L’attrice Betty Colombo ha presentato il libro di Dino Azzalin, proponendone alcuni brani. Accompagnamento musicale di arpa e flauto con musiche di Giulia Ciaurro eMichele Gianquinto.

Era presente anche il professor Fabio Scotto dell’Università Bergamo.
La serata è stata anche il piacevole pretesto per la consegna della cittadinanza onoraria per due figure di grande rilievo per la vita culturale e sociale di Orino. Sono Giovanni Rovatti e Giovanni Bonaria. Ecco i loro profili

ROVATTI GIOVANNI
Nasce il 21/01/1931 a Milano dove ha sempre vissuto, a parte il periodo in cui, con la famiglia, è sfollato in guerra proprio nel Varesotto, in particolare a Leggiuno. Si innamora di quei posti ecompra un terreno ad Orino dove, nel 1967, edifica la villetta “El Paso” in cui vive attualmente.
Ha una brillante carriera come vetrinista e si guadagna numerosi riconoscimenti, anche esteri, dall’Associazione Nazionale Vetrinisti, tra cui, nel 1965 “L’Aquila d’oro”come primo classificato al concorso “La settimana Britannica” a Londra e, nello stesso anno, il secondo premio “Expotur” dall’Ufficio Nazionale Spagnolo del Turismo. Lavora anche a Mosca.
Suscita clamore, anche mediatico, quando, in una vetrina di uno dei negozi di abbigliamento
maschile di famiglia in centro a Milano, mette delle scimmiette a giocare con abiti e specchi
attirando l’attenzione di tutti i passanti e persino di automobilisti.
Negli anni ’50 diventa addestratore di cani e vince innumerevoli competizioni canine con il suo cane Mar.
Nel 1970 si diploma Maestro Tiratore in Carabina Standard, frequentando il tiro a segno di Milano.
La grande passione della sua vita è la moto; tante le vittorie in circuiti stradali con L’Astoria 160, numerose le partecipazioni alla “Milano-Taranto” ed al “Giro d’Italia” per poi passare ai motoraid e vincere il Campionato Italiano Vespa Gilera nel 1982.
Lavora anche come collaudatore di moto per alcune case motociclistiche. Vince il Campionato Regionale Velocità a Monza con la Mondial e corre in pista in coppia al fratello Sergio su Sidecar.
Insieme a quest’ultimo, nel 1967, dà vita all’idea di portare doni, nel giorno dell’epifania, a nome dei motociclisti milanesi, all’Istituto Martinitt. Il Moto Club Ticinese, sposa l’iniziativa e nasce, cosi, il Raduno “Befana Benefica”. Quest’anno è alla 49° edizione e la partecipazione è, mediamente, di 7.000 motociclisti che si ritrovano in Duomo invadendo le strade di Milano.
Il Comune ha assegnato al Moto Club Ticinese l’attestato di benemerenza.
Dopo la moto, la sua più grande passione è la barca a vela. Diventa socio dell’Associazione Velica Monvalle e anche in questo sport  riesce ad ottenere ottimi risultati partecipando alle regate sul Lago Maggiore in coppia o in solitario e vincendo parecchi premi come, per esempio, nel 1985 il Trofeo "Città di Saronno” per la regata di Angera e nel 2004 il Laser Match Race.
Infine colleziona infinite vincite come moto o barca più originale in raduni motociclistici o velistici in cui si poteva “addobbare” il proprio mezzo. 
Molto attivo a collaborare con l’Amministrazione Comunale e le Associazioni di Orino.
Chi non si se ricorda durante il Circuito serale di Orino a guidare il suo Sidecar con un enorme faccia da Topolino da lui realizzata.
Per il carnevale di Orino ha sempre realizzato e appeso manifesti pubblicitari, nel 2010 durante la rimozione di uno di questi cartelli posizionato su un palo è caduto dalla scala e ha riportato un trauma cranico ed è rimasto parecchie settimane in rianimazione. Questa caduta ha lasciato il segno, ma nonostante tutto continua a collaborare con gli Orinesi.
Due anni fa ha realizzato un tributo a San Lorenzo, un opera visibile il giorno di San Lorenzo al centro Socio Assistenziale.
Per la sua attiva collaborazione con il Comune e varie associazioni dimostrando il suo grande
legame affettivo per il paese di Orino il Consiglio Comunale ha deciso di conferirgli la cittadinanza Onoraria.

GIOVANNI BONARIA

Nasce a Orino il 14/09/1933. Dal Novembre del 1933 al 1940 espatria in Francia a Metz. Rientra in patria prima dell’occupazione tedesca con lo sfondamento della linea Maginot

Nel 1941 frequenta la prima elementare a Orino
Dal 1942 al 1943 frequenta la scuola a Somma Lombardo per motivi di lavoro del Papà
Dal 1944 al 1945 ritorna a Orino con la Maestra Broggini.
Dal 1946 al 1948 frequenta le commerciali a Canonica e si diploma brillantemente.
Dal 1949 al 1952 lavora per le fabbriche che producono pipe scolpendo bozzetti raffiguranti personaggi politici. Le pipe venivano poi prodotte in serie e vendute in tutto il mondo in particolare negli Stati Uniti.
Collabora inizialmente con il pittore Feriani poi con Buzzi e Savinelli nelle fabbriche di Brebbia e Barasso e con Rovera a Calcinate del Pesce.
Dal 1953 al 1954 lavora presso la ditta Papa di Comerio per la Rinascente di Milano con mansioni di montaggio arredamenti per i negozi nelle sedi in tutta l’Italia.
Dal 1955 frequenta per due anni la scuola militare di Spoleto
Nel 1957 viene assunto presso la Torcitura della Valcuvia dove lavora fino all’età della pensione nel 1997.
Nel 1961 viene richiamato a servizio militare per tre mesi e nel 1963 si sposa con Romana Gosatti.
Le sue grandi passioni sono il restauro e la realizzazioni di sculture, lavori che svolge nell’antica bottega di falegname del Padre “Pesqualin”. Tutti i giorni è possibile vederlo all’opera a scolpire, restaurare, decorare.
In Orino è possibile ammirare un altare nella chiesa principale, una scultura al Circolo, lo stemma del Comune di Orino e il Palio di Sant’Antoni tutte realizzate in pino cembro. Tutte queste opere sono state donate agli Orinesi.
Ultimamente ha anche realizzato una scultura delle mele di Orino “ Pom Pepin de Urin” Molte altre opere sono visibile nella sua bottega in Via Gesiola che vi suggerisco di chiedere di visitare.
Amante del suo paese ORINO, conoscitore del dialetto della sua storia e dei personaggi di Orino.
E’ stato il promotore del Museo di Orino in collaborazione con i sigg. Sangiani e Franzetti.
Ha realizzato le insegne della Cantina dul Fael; Cantina du la Gesa; Cantina dul Burghet di Ratt; Cantina du la Mariana Per il merito di avere realizzato e donato alla Comunità di Orino la scultura del Palio, l’altare della Chiesa, lo Stemma del Comune e di aver promosso e collaborato fattivamente alla realizzazione delle Cantine del Museo, il Consiglio Comunale ha deciso di conferirgli la cittadinanza Onoraria.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Luglio 2016
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