Dal Belgio alla Turchia in bicicletta: a 68 anni accetta la sfida

Pierluigi Talamona vive a Inarzo e ha deciso di iscriversi alla Transcontinental Race: una gara di 4000 chilometri senza supporto e senza percorsi predefiniti. Partono domani in 180 da Geraardsbergen, e poi ognuno per sé

Talamona, 4000 chilometri in bici

Quattromila chilometri in bicicletta, si parte tutti insieme e poi ognuno per sé, lungo un percorso che prevede tappe in montagne anche a 2400 metri. Si parte dal Belgio, si arriva in Turchia.
E’ la Transcontinental Race, una sfida per ciclisti non professionisti. Una sfida prima di tutto con se stessi perché le regole sono semplici ma dure: si pedala tanto, anche 400 chilometri al giorno, si magia quel che si può e si dorme dove possibile, in albergo o nel sacco a pelo. Durante il tragitto non ci si può aiutare, a meno che un compagno non stia davvero rischiando la vita.

Una prova per atleti allenati e con un forte spirito d’avventura.

talamona-4000-chilometri-in-bici-555169Pierluigi Talamona è uno di questi. Nato a Porto Ceresio vive a Inarzo con la famiglia; in pensione da qualche anno ora collabora con una società svizzera che opera nel settore bancario.
 S’è iscritto alla Transcontinental Race, racconta, dopo aver letto un articolo sulla Gazzetta: “Prima ho pensato che fossero tutti matti ma poi mi sono detto: perché no? Proviamoci”. E così insieme ad altri 200 atleti provenienti da tutto il mondo, selezionati dagli organizzatori, partirà venerdì 29 luglio alle 22 da Geraardsbergen città del Belgio, nella provincia delle Fiandre Orientali.

Un primato Talamona probabilmente lo ha già “incassato” prima di partire: sarà tra gli atleti meno giovani del gruppo.
Ho 68 anni e vado in bicicletta da quando ero ragazzino, prendevo la mia bicicletta una cartina e giravo la provincia. Non ho mai smesso di pedalare, ma questa impresa è davvero impegnativa”.

Domani, giovedì 28 luglio, Pierluigi caricherà la sua bici in auto e con la moglie raggiungerà il Belgio. “Lì ci saluteremo facendoci una promessa: festeggiare i nostri 35 anni di matrimonio al mio ritorno. Ci siamo sposati il 30 luglio ma starò già pedalando, quindi dobbiamo rimandare“.

“Il primo e l’ultimo concorrente vincono la stessa cosa, ovvero niente – dice ridendo Pierluigi – ma non è questo che importa. Voglio mettermi alla prova: si sono iscritte persone abituate a imprese di questo genere, gente che pedala anche 18 ore al giorno e che per fare 4000 chilometri impiegherà una decina di giorni. Io punto ad arrivare in Turchia almeno il 13 agosto, giorno in cui ci troveremo tutti insieme per un party di saluto“.

La Transcontinental Race prevede quattro punti fissi di controllo: il primo è Puy-de-Dôme in Francia, il secondo è il Passo della Furka in Svizzera, il terzo è il Passo Giau a Cortina d’Ampezzo il quarto e ultimo è Durmitor nel massiccio montuoso delle Alpi Dinariche, nel Montenegro settentrionale.

Le quattro tappe sono obbligatorie, il percorso nel mezzo è libero: ciascuno può scegliere la strada che preferisce.

“Abbiamo un Gps che segnala la nostra posizione in modo che nessuna corra rischi e non solo: dal sito della Transcontinental Race è possibile seguire la gara di ciascun concorrente e vedere quanti dei 4000 chilometri ha già percorso”.

Le tappe più impegnative sono naturalmente quelle in montagna: “E’ probabile che troveremo anche la neve, ma ne siamo consapevoli” – dice Talamona. Poi c’è un altro aspetto non trascurabile che rende la Transcontinental piuttosto rischiosa: l’arrivo in Turchia. “Una ventina di concorrenti ha rinunciato perché non se l’è sentita di correre rischi: li capisco, ma io non intendo tirarmi indietro”.

Anche questo è un modo per rendere omaggio alla vita: affrontare le sfide e non cedere alla paura.

Roberta Bertolini
roberta.bertolini@varesenews.it

Cerco di essere i vostri occhi e la vostra voce. Se pensate che quello che stiamo facendo meriti di essere sostenuto, abbonatevi a VareseNews.

Pubblicato il 27 Luglio 2016
Leggi i commenti

Foto

Dal Belgio alla Turchia in bicicletta: a 68 anni accetta la sfida 2 di 2

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.