“Fornace, bene la vendita. Ma rimane un centro di cui avremmo fatto a meno”

Il Comune è tra i creditori della struttura per quasi un milione di euro. Duro il commento del sindaco: "Tutta la situazione esistente non completata deve essere oggetto revisione"

fornace tradate cantiere fermo

«Sarebbe peggio se il centro commerciale della Fornace non fosse stato venduto. Di certo avremmo fatto a meno di una struttura del genere sulla città». Non usa mezzi termini il sindaco di Tradate, Laura Cavalotti, dopo la notizia che il compendio immobiliare della Fornace è stato venduto all’asta a un noto gruppo esperto nella riqualificazione di centri commerciali. Non si conosce ancora il nome di questo gruppo e il tribunale di Bergamo sta esaminando le carte per confermare la vendita e passare quindi alla fase successiva del passaggio di proprietà.

«L’amministrazione è anche uno dei creditori, sono circa 800mila euro i soldi che la vecchia proprietà doveva ancora al comune – spiega il primo cittadino -. Almeno per una parte di questa cifra siamo tra i creditori primari, vedremo cosa riusciremo a recuperare. C’è la curiosità di conoscere che tipo di società ci sia dietro l’acquisizione, chi siano i soggetti, quali idee abbiano per la struttura, quali progetti per la riattivazione di tutto il comparto. Ora per prima cosa dovranno far fronte ai debiti».

Il primo cittadino è molto chiaro anche sul margine di trattativa che userà il comune: «Tramite la sanatoria effettuata dello scorso anno, dovuta all’adeguamento di una normativa regionale, potranno inserire una media distribuzione alimentare fino a 2.500 metri quadri. Per il resto non prevediamo di fare alcun cambio di destinazione d’uso dell’area. La sanatoria riguardava solo le realtà esistenti fino alla fine del 2013, quindi tutta la situazione esistente non completata deve essere oggetto revisione generale. Qualsiasi ulteriore intervento andrà concordato con l’amministrazione comunale».

Duro il commento sull’operato del Comune nel passato: «Quando è sorto questo centro, se fosse stato tutto legittimo, non ci sarebbe stata nessuna sanatoria. Di certo di un centro così la città ne avrebbe fatto volentieri a meno, visto che è un altro dei regali lasciati dalla passati amministrazione. Non ha niente da condividere con la nostra città. Non dimentichiamo che il comune ha un negozio che costava 10mila euro all’anno di spese condominiali e che non è mai stato utilizzato. Ora, attendiamo di conoscere i proprietari e le idee che hanno in testa, la tempistica e i progetti di attuazione».

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

Raccontiamo storie. Lo facciamo con passione, ascoltando le persone e le loro necessità. Cerchiamo sempre un confronto per poter crescere. Per farlo insieme a noi, abbonati a VareseNews. 

Pubblicato il 04 Luglio 2016
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

  1. Avatar
    Scritto da Felice

    Aggiungo che all’epoca chi si oppose alla costruzione di tale eco-mostro, totalmente sovradimensionato per una realtà come Tradate e zone limitrofe fu etichettato dalla giunta Leghista senza mezzi termini: il solito rompicoglioni di sinistra da quelli che l’hanno duro e puro.
    Bel lascito…un po’ come quando ti muore un parente e scopri di aver ereditato solo debiti e creditori.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.