Il paradosso luinese: posti meravigliosi e difficoltà a decollare

La riflessione di Giuseppe Taldone, Consigliere provinciale, capogruppo de "La grande Luino"

vela, 48° regata del nostromo, luino

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Giuseppe Taldone, consigliere comunale e provinciale in merito alle potenzialità della città di Luino

“Tutto va bene madama la marchesa” recitava una simpatica canzoncina degli anni ’50, esempio paradossale dell’abitudine che taluni hanno di minimizzare i problemi. Se lo si fa per viver meglio e non piangersi addosso, può anche andar bene. Se diventa lo strumento per nascondere le proprie negligenze, le cose cambiano. Andiamo con ordine. L’attuale precaria congiuntura sta sfiancando la nostra comunità non solo sotto il profilo economico ma anche dal punto di vista emotivo. Senza lavoro è facile entrare in una crisi esistenziale che abbatte psicologicamente. Il benessere socio-economico deve essere un obiettivo raggiungibile da chiunque abbia voglia e capacità di crescere. Compito delle istituzioni è cercare di creare le giuste condizioni perché ciò avvenga.

I pubblici amministratori sono lì per questo e se non si danno da fare è finita: meglio allora cedere il passo. Certo rischiano meno quando navigano a vista e a gestiscono la routine. Ma se così fosse sarebbe perfettamente inutile eleggerli ogni lustro: a far funzionare tecnicamente la macchina amministrativa ci sono già i dipendenti. Al politico si chiede ben altro soprattutto in termini di idee, strategie e programmazione. Quando si guida una nave al comandante viene chiesto non tanto di far funzionare i motori, c’è già chi ci pensa, quanto di elaborare una rotta. A Luino oggi si ha difficoltà a capire verso quale meta siamo indirizzati. Alcuni settori, come quello turistico, potrebbero essere economicamente trainanti, ma bisogna ancora fare molto. Mi spiego: fare una mostra, organizzare un’escursione, della musica dal vivo o un evento sportivo, promuovere un mercatino, chiudere le vie del centro per consentire un comodo passeggio, permettere la visioni di fuochi d’artificio o l’arrivo del Luna Park è sicuramente positivo, ci mancherebbe altro. D’altra parte è ciò che si fa normalmente un po’ ovunque. Vivi un po’ meglio ma certamente la tua vita non cambia, soprattutto se non hai un lavoro e non riesci ad andare avanti. Un po’ poco per un comune, come il nostro, dal quale ti aspetti un ruolo di regia dell’intera economia territoriale. E allora? Bisogna cambiare strategia e passare dalla comoda ordinarietà ad una più impegnativa straordinarietà.

Il turismo di qualità porta ricchezza ma va strutturato senza improvvisazioni: distretto turistico con balneabilità del lago, pedonalizzazione del centro cittadino con realizzazione di autosilo sotterranei, riqualificazione di zone di interesse come piazza stazione e l’ex area svit, visione d’insieme dell’intera fascia lago, un nuovo unico grande porto attrezzato con una sede adeguata per l’AVAV e spiagge di richiamo, investimenti seri per rilanciare le frazioni, consorzio comunale per la gestione delle seconde case sfitte (in attesa che il privato investa in alberghi), auditorium di livello per congressi importanti, accordo con Ascom ed associazioni di categoria per eventi di grande richiamo, coinvolgimento di capitale privato per realizzare opere pubbliche strategiche, rivisitazione del mercato del mercoledì, sblocco di aree dismesse come quelle in zona Ratti. Sono solo alcuni esempi per cercare di strutturarci turisticamente e su cui aprire una seria discussione coinvolgendo non solo i tecnici ma soprattutto la popolazione. Di sicuro non possiamo più accontentarci delle semplici dichiarazioni ad effetto di qualche amministratore locale che definisce Luino la meta più ambita del Lago maggiore. L’ottimismo estremizzato sconfina nel grottesco e fa perdere di credibilità.

È come affermare che “tutto va bene madama la marchesa” dove l’apparenza è decisamente in contrasto con la realtà. Siamo una meta ma di semplice escursionismo. Ciò che dispiace è il palese paradosso che da tempo vive Luino: posti belli, lago incantevole, panorami mozzafiato, tanto verde, montagne pittoresche, sentieri suggestivi, storia e cultura di livello, ingredienti perfetti per creare economia eppure … incapacità a capitalizzare, a trasformare il tutto in ricchezza e benessere: un vero e proprio “paradosso luinese”! Non ce lo possiamo più permettere. Oggi la situazione è decisamente critica. Aziende importanti del nostro territorio, come IMF, pagano un prezzo salato alla crisi galoppante, con il rischio concreto per tante famiglie di non avere più entrate. I frontalieri, nostra fondamentale forza lavoro, sono sempre meno tutelati e schiacciati dai penalizzanti accordi transnazionali. Il commercio è in stallo ed lo storico mercato del mercoledì non suscita più lo stesso richiamo di un tempo. Oggi più che mai servono idee concrete e di spessore, che sappiano rilanciare l’economia e configurare un orizzonte di crescita e di speranza. Non si può più attendere: o si cambia strategia operativa o assisteremo impotenti al cronico declino della nostra comunità. E anche chi amministra avrà sulla coscienza questa responsabilità. Altro che “tutto va bene madama la marchesa”.

Giuseppe Taldone
Consigliere provinciale, capogruppo de “La grande Luino”

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Pubblicato il 04 Luglio 2016
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