L’aurora boreale accoglie la donna che va a partorire

Il corridoio che porta alla sala parto dell'ospedale Del Ponte ospita gli scatti di Sergio Pitamitz, fotografo naturalista. La galleria realizzata grazie alla Fondazione Ponte del Sorriso

Le antiche civiltà del Nord consideravano le aurore boreali la voce degli antenati che parla ai nuovi nati. Così quello spettacolo della natura che si può ammirare vicino al Circolo polare Artico fa da sfondo al corridoio che accompagna alle sale nascita dell’ospedale Del Ponte di Varese. Venti gigantografie suggestive del fotografo naturalista Sergio Pitamitz.

« È una pregevole iniziativa che mira alla ricerca del bello – ha spiegato il direttore dell’ASST Sette Laghi Callisto Bravi  È importante accogliere questo tipo di iniziative che vanno nella direzione dell’umanizzazione».

Il fotografo ha donato gli scatti che la Fondazione Ponte del Sorriso ha trasformato in quadri appesi lungo il corridoio del primo piano: « È stata una coincidenza – ha fatto commentato la presidente della Fondazione Emanuela Crivellaro – le ragazze dell’Accademia di Brera avevano appena suggerito di ispirarsi all’aurora boreale per colorare il blocco operatorio. La proposta del professor Ghezzi ci è piaciuta subito».

Regista dell’intera operazione è stato proprio il primario della clinica ginecologica Fabio Ghezzi che conosce il fotografo da alcuni anni: «L’idea nasce innanzitutto dal desiderio, fortemente perseguito nel mio reparto, di rendere l’ambiente ospedaliero più accogliente per le pazienti e i loro cari, ma anche per i dipendenti stessi, conferendo una dimensione più amena alla struttura di cura. Se infatti il compito primario delle strutture sanitarie è quello di curare al meglio le persone, ciò non toglie che valori aggiunti e non essenziali come l’attenzione agli aspetti estetici esercitino un influsso positivo sulla dimensione psicologica dell’assistenza. Interventi per rendere l’ambiente confortevole e gradevole non sono in contraddizione col compito primario di garantire l’appropriatezza delle prestazioni sanitarie, ma fanno parte di quel processo di umanizzazione in ambito ospedaliero che coinvolge in primis aspetti organizzativi e relazionali dell’assistenza, ma anche aspetti di accoglienza e ospitalità».

aurora boreale foto di sergio pitamitz

L’idea dell’aurora boreale è stata quindi condivisa con Sergio Pitamitz che è volato subito in Scandinavia e tra Svezia e Norvegia ha realizzato le immagini esposte. Il fotografo naturalista che ha lavorato con tutte le più importanti testate di viaggi e natura del mondo, inclusa la National Geographic Society, aveva già collaborato con l’ospedale fornendo le immagini ora ospitate al secondo piano.

Perché la scelta delle aurore boreali? «Perché si tratta di un fenomeno fisico complesso ma scientificamente ben caratterizzato, – ha commentato il prof. Ghezzi – che però si presenta ogni volta con forme, colori, intensità ed estensione molto varie. E’ un esempio della bellezza della natura, un fatto curioso dell’universo dietro al quale si celano alcuni misteri nel campo della fisica. E’ una festa di luci, il cui inizio non è mai prevedibile a tavolino, che ci fa posare lo sguardo sull’infinito di cui siamo tutti solo una piccola parte. In questo mi ricorda la nascita, con la sua imprevedibilità, unicità e irripetibilità. Ho pensato che lo spettacolo naturale tanto splendido e fiabesco dell’aurora boreale potesse essere un buon accompagnamento per i genitori che si apprestano a vivere la nascita del loro bambino».

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Pubblicato il 18 Luglio 2016
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