L’ultimo “Bella ciao” per Angelo Chiesa

Centinaia sono state le persone che hanno voluto dare l'ultimo laico saluto al Partigiano Angelo Chiesa: persone conosciutissime e semplici amici, giovani e vecchi in un lungo addio pieno di ricordi

Hanno sfidato il sole, la calura, la sala del commiato strapiena, tanto che si trovavano persone appollaiate ai bordi delle finestre, oltre i corridoi, fuori dalla porta, con tutti gli stendardi delle sezioni Anpi in provincia e oltre, schierate davanti alla bara del Partigiano. Centinaia e centinaia sono state le persone che hanno voluto dare l’ultimo laico saluto al Partigiano Angelo Chiesa: persone conosciutissime e semplici amici, giovani e vecchi. Venegonesi, bergamaschi, varesini, milanesi.

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Un pot pourri di persone che aveva in comune l’affetto per il più importante partigiano varesino, colui che ha fatto da memoria storica per decenni senza stancarsi mai di dialogare, insegnare, imparare da ciò che la vita gli aveva portato e gli portava.

E molti di loro, nella lunga cerimonia laica seguita da tutti fino alla fine, hanno raccontato un ricordo: dal compagno di lotte al giovane diventato Istituzione, dai rappresentanti di Anpi a chi lo conosceva per il suo impegno politico.

Come Ivonne Trebbi, partigiana della sua generazione, che dopo un po’ di esitazioni decide di prendere in mano il microfono per ricordare a chi c’è, e anche un po’ ad Angelo, che: «Tu sei li, ma c’è un piccolo sparuto gruppo di gente anche qui davanti a te, che ha combattuto le battaglie con te e vuole salutarti. Siamo qua io Donelli, Gasparotto, Gatti e altri. Abbiamo avuto la possibilità di apprezzare fino in fondo quello che rappresentavi per noi, e vogliamo starti vicino, perchè tutti insieme abbiamo combattuto per il nostro paese, per la democrazia, per coloro che non lo potevano fare».

Tra gli ultimi ad intervenire persino un ex segretario nazionale della Cgil, e sottosegretario al lavoro nel primo governo Prodi: Antonio Pizzinato. Che qui però parlava solo come amico, ricordando innanzitutto la sua prima gita al San Martino con lui e concludendo con un «Ti salutiamo in un momento in cui più di altri i tuoi insegnamenti hanno bisogno di essere messi in pratica».

Valori come la resistenza, la pace, la democrazia: «Valori che volevi fortemente tramandare alle nuove generazioni, e lo sapevi fare con il tuo grande interesse all’ascolto e al confronto», ha ricordato Angelo Zappoli, della segreteria provinciale di Anpi.

Questo suo continuo dialogo con i ragazzi, fin quasi alla fine della sua vita, è stato il più grande punto di riferimento nella sua azione :«Lo ricordo un giorno, era il 2011, venuto a parlare in una scuola media del mio comune – racconta il segretario provinciale del PD, e sindaco di Malnate Samuele Astuti – Quando si sedette, un dodicenne un po’ impertinente commentò “ecco il vecchio che ci viene a parlare della sua Storia”. Chiesa non esitò un attimo a rivolgersi direttamente a lui: “caro mio, io non vengo a parlare della mia storia, ma del tuo futuro”».

Era la voce della memoria, per le generazioni di ragazzi che hanno potuto ascoltarlo «Quella memoria necessaria per fare il punto della situazione in democrazia e lavorare per rimetterla in salute» ha scritto Chiara Frangi, giornalista e amica fin da piccola del grande partigiano: sua mamma Carolina Perfetti, tra i primi a parlare alla cerimonia e ora segretaria regionale dello Spi Cgil, ha condiviso con lui le battaglie di minoranza a Venegono Inferiore, e le sue figlie a otto mesi si arrampicavano sul suo letto di ospedale per salutarlo. Ha solo scritto, perchè a leggerlo ci ha dovuto pensare suo padre: lei non riusciva a parlare. «Ti ho conosciuto fin da bambina ma è da giornalista che ho potuto capire appieno il senso del tuo impegno, e perchè ci tenevi cosi tanto a tramandarlo a noi giovani. E questo ti devo, tramandando i tuoi scritti alle mie figlie quando avranno l’età giusta, e tenendo viva la tua memoria».

La memoria di un uomo che amava tanto la vita da emozionarsi davanti ai mille giovani che hanno affollato il concerto dei 99 Posse alla Schiranna qualche anno fa: era felice sentendoli ascoltare le sue parole prima del concerto e intonare con lui a squarciagola Bella Ciao. «Un ricordo bellissimo, che mi piace riportare anche a voi» ha ricordato Alessandra Pessina, giovane componente dell’ANPI di Varese, tra gli organizzatori delle ultime feste Anpi che hanno radunato molti rappresentanti delle nuove generazioni.«Generazioni a cui Angelo ha sempre saputo tenere testa, ma anche dare spazio».

Un lungo saluto concluso dalle parole del sindaco di Varese, che ospitava la cerimonia, Davide Galimberti, uno di quei giovani diventati adulti a cui Angelo Chiesa ha parlato: «E’ stato un maestro per tutti noi, per chi ha potuto conoscerlo. E abbiamo l’impegno di portare avanti i suoi insegnamenti: Angelo sarebbe orgoglioso se quei valori che ha portato in vita venissero incarnati e riportati nei nostri tempi».

Angelo Chiesa ora riposerà per sempre nel cimitero della sua cittadina, Venegono Inferiore.

 

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 20 Luglio 2016
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