Piante “aliene” nel lago: la guerra è cominciata

Un ciclo di conferenze e una brochure per spiegare ai cittadini dei comuni rivieraschi come combattere e limitare la diffusione di Ludwigia e fior di Loto. Da agosto non cercate più di comprarle: sono "fuori legge"

La Ludwigia sul lago (inserita in galleria)

Tutti possiamo fare la nostra parte nella lotta agli invasori alieni. ET non c’entra niente, è ovvio, qui si parla di piante “esotiche” che hanno invaso il lago di Varese e lo hanno colonizzato. La battaglia non è semplice, ma nulla è ancora perduto del tutto. Sono molte le forze in campo e se a queste si uniscono i cittadini, informati e consapevoli, molto si può fare.

Si parte con un ciclo di conferenze e da una una brochure informativa: sì perché un conto è cercare di sterminare la Ludwigia o il fior di Loto, un conto è fare tabula rasa della nostra castagna d’acqua, che non fa male a nessuno e, anzi, ha tutto il diritto di stare nel nostro lago e proliferare.

conferenza stampa alghe“La presenza di specie esotiche nel Lago di Varese non va confusa con le piante acquatiche che da sempre vivono nel lago stesso – ha spiegato Massimo Soldarini della Lipu. Proprio per questo motivo, riteniamo fondamentale fornire informazioni corrette alla gente: la tutela della biodiversità passa infatti, principalmente, attraverso la conoscenza delle diverse specie vegetali e del loro ruolo nell’habitat naturale. Il lago, infatti, è uno scrigno di biodiversità, uno dei rari esempi di fasce di vegetazione lacustre tipica e ben conservate del sud Europa. Un lago pieno di vita e che merita tutela e attenzione alla sua conservazione” (nella foto da sinistra Massimo Soldarini, Alberto Tognola ed Eleonora Paolelli. In primo piano la Ludwigia)

Si tratta quindi di contenere e arginare l’espansione di questi “invasori alieni” che soffocano il lago di Varese.

“Importate in passato per varie ragioni – ha detto Soldarini – un po’ volontariamente dall’uomo un po’ a causa dei movimenti di uomini e merci da Malpensa, queste piante hanno preso possesso delle acque. Sono invasive e si moltiplicano con grande facilità. Per questo abbiamo attivato misure di contrasto a partire dagli sfalci. Provincia e Regione ci danno una grossa mano ma ogni cittadino potrà fare la sua parte. Nel ciclo di incontri spiegheremo cosa fare praticamente: come asportare le piante e come smaltirle correttamente per evitare che attecchiscano altrove”.

Apre le conferenze la dottoressa Elisa Zaghetto il prossimo 29 luglio presso la Canottieri di Schiranna (ore 21), illustrando la vegetazione esotica nel lago e il suo impatto sulle specie locali. Secondo appuntamento il 9 settembre,  alla terrazza sul lago di Bodio Lomnago, a cui parteciperà anche Paolo Giorgetti, responsabile del Progetto “Modello di rilancio dell’economia della pesca del lago di Varese”, che descriverà il fenomeno dal punto di vista della fauna ittica.

Ultimo evento domenica 11 settembre (ore 9.30), con un’escursione sulle rive del lago per conoscere da vicino la Ludwigia, specie sudamericana altamente invasiva.

Dal 3 agosto i florovivaisti non potranno più vendere fior di loro o ludwigia, e per abbellire laghetti e giardini bisognerà pensare ad altro. Ma non è tutto. “Spiegheremo ai pescatori e ai frequentatori del lago come pulire le eliche o le reti quando le alghe restano impigliate in modo da non diffondere semi o spargere altrove radici. Insomma, tutti quanti possiamo attivarci per limitare la proliferazione di queste piante e la sottrazione di acque libere”.

“Già da alcuni anni – ha detto ancora Alberto Tognola, Consigliere della Provincia di Varese – la Provincia ha attivato misure di contrasto attivo alla diffusione di queste piante, a partire dagli sfalci che ogni anno vengono effettuati sui laghi di Varese e Comabbio ed in Palude Brabbia, fino alla sperimentazione condotta nell’ambito del progetto LIFE TIB appena concluso. Si aggiunge ora, grazie al progetto “Rete Biodiversità – La connessione ecologica per la Biodiversità” finanziato dalla Fondazione Cariplo, una campagna di divulgazione”.

“L’Associazione dei Comuni Rivieraschi ha aderito a questa importante campagna di sensibilizzazione perché dobbiamo prima di tutto conoscere per preservare e proteggere il nostro lago – ha spiegato Eleonora Paolelli, presidente dell’Associazione Comuni Rivieraschi, da poco riconfermata nel suo incarico-. Essendo nata e cresciuta sulle sue rive, ho visto di anno in anno proliferare piante e fiori provenienti da altre parti del pianeta, a scapito delle specie locali. Ora, come sindaco di Bodio Lomnago e presidente dell’Associazione, ritengo importante e doveroso intervenire attivamente insieme agli altri sindaci per la salvaguardia di questo delicato ecosistema. Per questo ho insistito anche in Regione perché venissero stanziati fondi per lo stralcio delle alghe e chiederò che vengano messi a bilancio sempre, ogni anno. E’ una lotta che possiamo fare tutti insieme. Ci credo molto, lo dobbiamo al nostro lago”.

 

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Pubblicato il 25 Luglio 2016
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