Quel cucciolo travolto e ucciso tra l’indifferenza di tutti

Una lettrice racconta la sua disavventura mentre si recava al lavoro con una collega, tra enti allertati e automobilisti che schivavano l’animale

Avarie

Egregio direttore,

le scrivo per denunciare un fatto increscioso avvenuto il 13 luglio alle 5 di mattina, sulla strada Luino-Cremenaga a circa 2-3 km dalla diga direzione Cremenaga.

Mi stavo recando sul posto lavoro con una mia collega quando abbiamo avvistato sulla corsia opposta un cucciolo di capriolo ferito sdraiato, ma ancora vigile, cosciente e evidentemente spaventato dalle macchine e camion (della raccolta spazzatura) che sopraggiungevano su quella corsia, rallentavano a malapena, giusto per evitarlo, ma nessuno s’è fermato.

A questo punto noi abbiamo fatto inversione di marcia e posto la macchina a protezione, segnalando così la sua presenza. Ci siamo chieste chi chiamare e alle 5.15 il primo numero che abbiamo fatto e stato quello di un veterinario privato con reperibilità 24 ore su 24, molto gentilmente ci ha informato che lui non poteva intervenire per non andare incontro a sanzioni e ci ha indirizzato al numero dell’Asl di competenza, che avrebbe dovuto uscire. L’ abbiamo chiamato e ci hanno risposto che per loro era impossibile venire perché in carenza di personale.

A questo punto abbiamo ricontattato il veterinario che personalmente ha richiamato l’Asl che gli ha risposto che appena possibile sarebbe intervenuta la polizia provinciale. Nel frattempo alle ore 6.00 circa sono giunti i carabinieri da noi allertati, anche loro impossibilitati ad agire perché in mancanza di direttive precise.

Sapendo che sarebbero giunti anche i pompieri, anch’essi avvertiti da noi, se ne sono andati. Nel frattempo il capriolo spaventato e ormai agonizzante, si e trascinato sul bordo strada finendo così nel ruscello che scorre a fianco della strada stessa. Giunti i pompieri alle 6.30 hanno messo in sicurezza il cucciolo, constatando anche loro la gravità della situazione e l’agonia che la povera creatura stava passando, ci hanno informati che più di così non potevano fare, trattandosi di “patrimonio dello Stato”: a quel punto mi sono proposta per portarlo a mie spese dal veterinario per curarlo, ma mi hanno dissuaso avvisandomi della pericolosità di caricarlo in macchina.

Richiamo allora ancora il veterinario, che avendo capito che ormai non sarebbe intervenuto nessun altro viene e vista la gravità e lo stato del povero cucciolo decide di addormentarlo ponendo fine alla sua agonia. Questo e tutto quello che succede a un normale cittadino che fa il suo dovere, e soccorre un povero animale ferito indifeso e lasciato li sulla strada in attesa che qualcuno prenda una decisione perché non c’è una legge che responsabilizza nessuno a uscire e fare qualcosa. A tutt’oggi 15 luglio di ritorno dal lavoro vedo la carcassa dell’animale ancora dove l’abbiamo lasciata

Una vergogna.
Paola De Vittori, Mara Bergonzoli

Ndr: le lettrici hanno fatto sapere che la carcassa dell’animale era ancora nel punto indicato non più tardi di domenica scorsa, a più di 10 giorni dall’accaduto.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Luglio 2016
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