“Conservate in voi il ricordo, perché la vita di Andrija non sia stata vana”

“Il volo di un uomo è breve. Finisce nel buio. Un buio che ci spaventa. Ma veniamo da lì. Sta a tutti noi accendere la luce della speranza, portare in noi il ricordo perché la vita di Andrija non sia stata vana».

La preghiera della madre del giovane Andija Polgar ha concluso, questa mattina, la cerimonia funebre in memoria del quindicenne morto la scorsa settimana in Croazia.

La chiesa parrocchiale di sant’Ambrogio era gremita. Molti i ragazzi presenti in chiesa ma anche seduti sul sagrato per restare vicini all’amico scomparso prematuramente,  figlio di Carola e Darko , fratello di Tea e Valentina.

« Il dolore del distacco, la drammaticità di una vita spezzata non ci blocchino nella disperazione – ha ammonito il parroco Don Angelo Corno – stringiamoci attorno alla famiglia di Andrija, offriamo loro la solidarietà per riempire il vuoto della sua casa. Siamo esseri fragili ma non dobbiamo perdere la speranza».

«Davanti a un cadavere è sempre difficile trovare le parole. La morte è nemica o sorella, la fine di tutto o l’incontro con il Padre. Quando nasciamo siamo destinati alla morte anche se, a volte, non riusciamo proprio ad accettarlo»

« La Morte ha bussato alla nostra comunità parrocchiale e ha chiesto una giovane vita spegnendo i suoi sogni . Perché proprio a questa famiglia? Perché Dio non é intervenuto e ha nascosto il Suo volto? Non ci sono risposte consolatorie che ci aiutino a capire. Dio non ha bisogno di difesa quale fosse unico colpevole e noi non abbiamo bisogno di un capro espiatorio. Noi non vogliamo capire i limiti ma affidarci alla speranza e alla forza consolatoria del sostegno che possiamo dare gli uni agli altri».

Grande la commozione durante la cerimonia e ancora di più al momento del distacco, sul sagrato della chiesa di Sant’Ambrogio, dove il piccolo Adrija e la sua famiglia hanno ricevuto l’abbraccio di una comunità ancora incredula.