Guerra di decibel tra il Comune e il bar

Una nuova ordinanza impone a Le Pine di ospitare nella parte esterna al massimo 20 persone. E lo scontro si "gioca" tutto su Facebook

Bodio Lomnago Generiche

Uno scontro che è diventato quasi politico: 3,3 decibel che spostano le simpatie per il sindaco Eleonora Paolelli. E’ stato un weekend piuttosto incandescente a Bodio Lomnago: colpa di una vecchia storia tornata alla ribalta a causa di un’ordinanza.

Procediamo con ordine. Al centro della vicenda c’è il locale Le Pine, gestito da due fratelli Eleonora e Nicolò Bossi. Da molto tempo il locale, molto conosciuto ed apprezzato non solo in paese, è nel mirino di un vicino (sì, uno soltanto) che lamenta rumori molesti.

Già nel 2011 fu imposto ai gestori di non somministrare bevande all’esterno oltre le 22 e poi, dall’amministrazione comunale di allora, di costruire barriere fonoassorbenti. Tutto fatto. Ma, a quanto pare non è sufficiente. Un perito, nominato dagli stessi gestori, la cosa non è di poco conto, ha stabilito che il valore registrato è di 3,3 decibel oltre la soglia fissata per legge.

Ed è scattata la nuova ordinanza, firmata dal sindaco Eleonora Paolelli. A quel punto è scoppiato il putiferio. I due titolari hanno pubblicato un post su Facebook che ha sollevato l’ira degli avventori che si sono scagliati contro l’amministrazione comunale e contro il sindaco in prima persona, sfiorando il vilipendio.

Questo il post de Le Pine: “Dopo averci fatto investire più di 20.000 € per una barriera anti-rumore e aver fatto mille promesse in campagna elettorale, il Comune di Bodio Lomnago, nella persona del Sindaco Eleonora Paolelli, ha deciso di revocare la precedente ordinanza limitandoci ancora l’area esterna alle 24.00, ma soprattutto imponendo l’utilizzo dello spazio esterno ad un massimo di 20 persone contemporaneamente.  
Lasciamo a voi ogni commento; noi ci limitiamo a dire che il diritto al lavoro è sancito dalla Costituzione italiana e tanto sbandierato dal partito di appartenenza dello stesso Sindaco.
Abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità per risolvere la situazione, ora siamo stufi”.

I fratelli Bossi hanno deciso di presentarsi il prossimo consiglio comunale per chiedere spiegazioni.

Spiegazioni che sono arrivate dal sindaco, che in questi giorni si trova in vacanza, chiamato in causa pesantemente su Facebook: “Nonostante il periodo di vacanza sono sempre attenta a quello che succede al mio Comune e, con molto rammarico ho letto della polemica pubblicata sulla pagina Fb del Locale “Le Pine” di Bodio Lomnago. Con rammarico sia per il contenuto della stessa che per le modalità.

Ma veniamo ai fatti – spiega il sindaco – La questione Le Pine nasce nel lontano 2009, infatti è da allora che sono iniziate le lamentale e gli esposti da parte dei vicini i quali contestavano gli eccessivi rumori causati dagli avventori del bar nelle ore notturne.

A seguito delle verifiche tecniche e dell’intervento di Arpa Lombardia si è appurato come effettivamente vi fosse uno sforamento del livello acustico nei momenti evidenziati negli esposti. Come tutti sanno di fronti a un tale accertamento il mio predecessore non ha potuto fare diversamente dall’assumere i necessari e non indifferibili atti amministrativi.

Nelle specie l’ordinanza di chiusura al pubblico della zona esterna al locale dopo le ore 22″.

“Nel 2014 una volta diventata sindaco mi sono interessa affinché il problema fosse risolto una volta per tutte nell’interesse dei cittadini ma anche e soprattutto, nell’interesse dei proprietari del Bar – continua Paolelli.

Ricordo che senza un intervento della mia amministrazione la situazione sarebbe rimasta bloccata agli atti precedenti: chiusura della parte esterne alle ore 10.00 sera”.

Cosa è stato fatto quindi?

“Nel rispetto delle legge e delle regole, non solo quelle fondamentali del vivere civile ma, quelle date dai regolamenti, il primis il PGT, si è attivato un dialogo collaborativo tra il Comune e il gestore del Bar.

Assieme seduti attorno a un tavolo, amministrazione, tecnico di ambo le parti e proprietà, si è studiato un percorso per risolvere la questione. L’unica soluzione, nota a tutti fin dai primi incontri, è stata quello di procedere ad una bonifica acustica dell’ area  (come tra l’altro previsto nel PGT). Poi come procedere in che modalità, con che materiale e quant’altro è stato lasciato, ovviamente, alla libere determinazione della proprietà della PINA.

Una volta terminati i lavori il loro tecnico ha provveduto a inviare una relazione fonometrica dalla quale è emerso come i lavori fatti siano efficaci solo alla presenta di meno di 25 persone contemporaneamente.

Questi sono i fatti e a me la scelta. Mantenere l’ordinanza precedente, – chiusura alle ore 10.00 tassativa- oppure modificarla come fatto e cioè fino alle 24 senza limitazioni di alcun genere, salvo il numero massimo di avventori presenti.

Questo non vuol dire che, come sempre successo, non si siano autorizzati eventi saltuari come si legge anche sulla pagine del locale. Occasioni particolari che necessitano di puntuale autorizzazione e che esulano dal discorso sopra fatto.

La cosa che mi offende, al di là di commenti sciocchi, è il travisamento del mio operato. Il mio lavoro è stato improntato a valorizzare il nostro bello e ricco territorio.  Valorizzarlo vuol dire anche far crescere le realtà locali che con il loro lavoro contribuiscono a rendere vivo il nostro paese e attirano anche persone che non sono di Bodio Lomnago. Questo è l’obbiettivo e il mio fine. Certo lo devo fare nel rispetto delle regole. La mia porta per confrontarsi è sempre aperta nel rispetto di tutti. Quindi anche della mia persona”.

Una soluzione andrà trovata: il locale è molto amato e frequentato ma la legge parla chiaro, ed aggirarla non è certo possibile. Non resta che trovare un compromesso che certo non si troverà litigando sui social.

 

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Pubblicato il 22 Agosto 2016
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