Il cinema d’estate chiude con “Dio esiste e vive a Bruxelles”

Ultimo appuntamento con la rassegna cinematografica. Appuntamento nella sede del comune cmartedì sera a partire dalle 21.30

dio esiste e vive a bruxelles

Ultima tappa per la traversata estiva nel cinema della scorsa stagione proposta dalla rassegna Cinema d’Estate organizzato dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’associazine Amici del Teatro e dello Sport. Martedì 2 agosto alle 21.30 nel cortile del Palazzo Municipale il sipario si chiude con “Dio esiste e vive a Bruxelles”, una curiosa commedia surreale belga (produzione Belgio, Francia, Lussemburgo) a firma di Jaco Van Dormael che si incarica di riscrivere in chiave contemporanea “Le tout nuouveau testament” (è il sottotitolo del film: “il completamente nuovo testamento”). Nelle vesti di un fin troppo umano Altissimo l’attore Benoit Poelvoorde; nel cast anche la star Catherine Deneuve.

Il biglietto di ingresso è di 3,50 euro (ridotto a € 2,50 per under 12 e over 65); in caso di pioggia, proiezione a Teatro di via Dante.

La trama

Dio esiste. È una persona in carne e ossa come tante e vive a Bruxelles, ma non è un uomo come ci si aspetta. Con la sua famiglia è codardo e odioso. Ha una figlia un po’ ribelle che un giorno, stanca di stare chiusa nel loro piccolo appartamento, decide e di vendicarsi manomettendo il computer del padre. Con il suo gesto rivela a tutte le persone la propria data di morte, provocando un caos totale.

“(…) una strana combriccola. Che il regista manovra con il divertimento a volte un po’ facile del grande burattinaio che reinventa il mondo a proprio piacimento. Come il narratore onnisciente dei romanzi ottocenteschi (in fondo è lui, Dio). Ma con una tale profusione di gag, paradossi, trovate, che si passa volentieri sopra certi passaggi dolciastri per lasciarsi trasportare in questo mondo in cui ogni cosa può rovesciarsi nel suo contrario (…). Qualcuno storcerà il naso per il gusto sempre molto pop, evidente nella colonna sonora. Ogni apostolo ha infatti la sua ‘piccola musica’ interiore, e sono sempre brani celebri, da Haendel a Trenet. Ma il bello di Van Dormael è anche nella ricchezza di linguaggio (luci, voci, inquadrature: il risultato è semplice, il percorso meno) con cui piega questo gusto da supermercato al piacere di un film, come si diceva una volta, davvero per tutti.” (Fabio Ferzetti, ‘Il Messaggero’, 26 novembre)

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Pubblicato il 01 Agosto 2016
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