Incastrato dal tatuaggio il complice della rapina al distributore
Fermato dai carabinieri del comando gallaratese un 39enne residente a Somma Lombardo. Si tratterebbe della persona che ha accompagnato in scooter l'esecutore materiale
Si trova agli arresti l’uomo accusato di essere il complice della tentata rapina avvenuta lo scorso 20 luglio ai danni di un benzinaio di Besnate. Si tratta di un 39enne (classe ’77), già portatori di precedenti specifici e residente a Somma Lombardo ma originario di Busto Arsizio, le cui iniziali sono P.M.
Ad individuarlo sono state le indagini dei carabinieri della compagnia di Gallarate partite da un frammento delle immagini riprese dalle telecamere del distributore di benzina nelle quali era visibile il tatuaggio sul polpaccio sinistro della persona che quel giorno, in motorino, avrebbe trasportato l’esecutore materiale della rapina.
Lo scorso 20 luglio la roccambolesca rapina era stata sventata dalla reazione del titolare della pompa di benzina e dall’intervento dei carabinieri. Un uomo con il volto coperto da un passamontagna verde mimetico aveva raggiunto il distributore a bordo di uno scooter e si è immediatamente diretto verso il locale della cassa adibita ai pagamenti self service e, puntando al collo del responsabile dell’impianto di benzina il coltello, gli ha intimato di farsi consegnare l’intero incasso. Il titolare istantaneamente ha accennato un gesto di difesa a seguito del quale ha riportato lievi ferite e i carabinieri giunti immediatamente sul posto sono riusciti ad arrestarlo.
In quel momento apparve evidente la presenza di un complice alla guida dello scooter che, accortosi della brutta piega che aveva preso l’operazione, era poi riuscito a scappare.
Da allora il comando gallaratese ha avviato le indagini partendo dalle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza ed in particolare da quelle che hanno ritratto il tatuaggio posto sul polpaccio sinistro del complice. Sotto la lente degli investigatori sono finiti anche il mezzo utilizzato, uno scooter nero senza targa, e il casco.
Attraverso questi due elementi, il confronto con la banca dati delle forze dell’ordine e le frequentazioni del primo arrestato, anch’esso di Somma Lombardo, i carabinieri hanno raggiunto il 39enne che è stato così arrestato con l’accusa di essere il complice di quella rapina.
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