Le strade di Ozzo e Emmanuel s’incrociano tra la stazione e via De Magri

via De Magri Gallarate

Le strade di Emmanuel e di Claudio, dell’assassino e della sua vittima, si sono incrociate tra la stazione e il cimitero di Gallarate.

Due storie personali diversissime, un incontro fortuito, breve, tragico: “Ozzo” cercava del sesso occasionale, da una sera, il suo assassino cercava un guadagno facile, forse solo qualche decina di euro da portar via contando sulla vergogna della sua vittima, per quell’incontro sessuale totalmente casuale.

Emmanuel Djakoure aveva nel suo passato tracce che conducevano a quel luogo di passaggio per eccellenza: un furto in primavera, in estate una rapina impropria compiuta su un treno, poi – appunto – il finto adescamento. Una «escalation» in pochi mesi, dal furto di biciclette all’omicidio. Claudio Silvestri in almeno in due occasioni era passato dalla zona di via De Magri, una strada secondaria e solitaria tra il cimitero e i giardini pubblici, a poche decine di metri dalla stazione, zona nota da decenni per gli incontri casuali (e per le frequenti aggressioni): Silvestri era stato rapinato due volte, di fronte ai poliziotti aveva svicolato quando era stato chiesto il perché della sua presenza lì. Forse non aveva avuto il coraggio di ammettere (come invece hanno fatto altre vittime), aveva soprasseduto e gli episodi erano stati considerati “normali” rapine fatte per strada.

Ozzo aveva evitato di denunciare anche quando qualcuno – usando il suo telefono rubato – aveva iniziato a mandare messaggi di minacce e insulti, anche attraverso chat cui partecipavano altre persone: episodi che altri conoscevano, ma che erano stati tenuti riservati e che sono emersi solo dopo l’omicidio (la Procura ora ipotizza che possa essere una estorsione, si indaga contro ignoti).

Nella sera di giovedì 4 agosto le due storie di Emmanuel e Claudio si sono incrociate, ma l’esito è stato tragico, ben più tragico dei precedenti episodi che pure avevano segnato e storie dei due. Il movente – il furto, poche decine di euro, una macchina fotografica, profumi – è chiaro, il motivo per cui Djakoure ha deciso o si è ritrovato a uccidere, invece, non è ancora chiaro.

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 10 Agosto 2016
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.