Bonazzi: «Perdere non mi piace, ma i giovani mi hanno convinto»

Al termine della gara di Coppa Italia persa dalla Pro Patria a Busto Garolfo, il primo pensiero dei tecnici va a Gherardi, che ha abbandonato il campo in barella

Pro Patria - Monza

Al termine della gara di Coppa Italia di Serie D persa dalla Pro Patria 3-2 sul campo della Bustese, il mister della Pro Patria Roberto Bonazzi non è felice del risultato, ma ha apprezzato la prova della squadra, soprattutto dei tanti giovani: «Non abbiamo passato il turno ma sono contento uguale perché hanno giocato dei ragazzi giovani facendo bene. L’importante era recuperare qualcuno per domenica. Il modulo di questa sera era più una scelta in base ai giocatori a disposizione, ma ci sarà la possibilità di rivederlo anche in futuro. Non mi piace perdere ma questa sera mi interessava di più far giocare i giovani. Domani vedremo la situazione infortunati riguardo al settore offensivo e il problema di Gherardi non ci aiuta. Ora pensiamo alla partita di domenica, che è quello che più ci interessa».

Il tecnico della Bustese Maurizio Ganz è contento della vittoria, ma il primo pensiero va a Gherardi, il giocatore della Pro Patria che si è infortunato ed è stato accompagnato in ambulanza all’ospedale: «Passare il turno è bello, contro la Pro Patria bellissimo, ma la serata è marchiata dall’infortunio del ragazzo e vederlo lasciare il campo in barella affievolisce la gioia. Faccio a lui un in bocca al lupo e spero possa rientrare al più presto. Rispetto alla gara volevo risposte da giocatori che hanno giocato meno, oggi hanno potuto stare in campo 90’ e questo era l’importante. Ora testa al campionato con la sfida di domenica contro il Legnano, dove cerchiamo continuità. Per ora abbiamo creato tanto e realizzato poco; la squadra è stata costruita per la salvezza, serve cimentare il gruppo e questa sera ho avuto risposte importanti. Per me la Coppa Italia è importante, da giocatore ne ho vinte due, per questo siamo orgogliosi di aver passato il turno. Non l’abbiamo snobbata e si è visto».

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Pubblicato il 28 Settembre 2016
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