Bulleri, il veterano con ancora tanto da dare (e da dire)

L'esperto play si è presentato ai tifosi della Openjobmetis: «Se servirà un consiglio, lo sussurrerò. Quando mi ha chiamato Coldebella non ci ho pensato due volte»

massimo bulleri

A meno di una settimana dall’esordio ufficiale della Openjobmetis nei preliminari di Champions League in casa del Benfica (martedì 27 settembre l’andata in Portogallo), quella di oggi è stata una giornata di presentazione nella sede biancorossa, con protagonista Massimo Bulleri, il playmaker classe 1977 che nel precampionato ha convinto staff e dirigenza a offrirgli una nuova avventura in Serie A.

«C’è assoluta soddisfazione da parte mia – spiega Bulleri – di essere qui e contentezza nel vestire la maglia di Varese e nel giocare un altro anno in serie A. Devo dire grazie alla società, allo staff tecnico e ai miei compagni di squadra che mi hanno accolto sin dal primo giorno come fossi uno di loro, anche se non lo ero ancora. Oltre a questo c’è stata una sorpresa positiva riguardo all’interesse intorno alla mia figura da parte di tifosi e stampa, che mi ha fatto enormemente piacere, anche perché da avversario non ho mai ricevuto tanti applausi a Varese».

Sulla chiamata che lo ha portato a Varese, il “Bullo” svela di non aver avuto dubbi: «La telefonata di Coldebella è arrivata inaspettata, ma è stata una bella sorpresa. L’impegno inizialmente era solo per gli allenamenti e su questo è stato molto chiaro. Per me sarebbe stato comunque importante, altrimenti mi sarei allenato da solo ma farlo in gruppo è sempre meglio. La mia risposta è stata immediata e il giorno dopo ero con la squadra a lavorare. Anche al momento della firma non ho avuto alcun dubbio: nessuno mi ha messo davanti un contratto con un ruolo preciso all’interno della squadra, ma per l’età che ho sono conscio di quello che posso dare. Cercherò di portare entusiasmo ed esperienza alla squadra e se ci sarà la possibilità di dare un consiglio nell’orecchio a qualcuno non mi tirerò indietro».

Bulleri ha tanta esperienza anche nelle Coppe Europee, un altro punto a suo favore per la stagione: «Rispetto alla mia esperienza posso dire che la coppa è un impegno importante, forse più mentalmente che fisicamente. La chiave per fare bene sarà avere equilibrio, sia nei momenti positivi, sia in quelli negativi: non esaltarsi e non deludersi per trovare la chiave delle nostre ambizioni».

Tra i giocatori già passati davanti ai microfoni, in tanti hanno evidenziato l’ambiente positivo che si è creato nello spogliatoio. E anche Bulleri conferma: «A livello umano si respira una bella aria, anche perché i ragazzi sono qualitativamente di livello importante. Riguardo la parte tecnica è difficile giudicare a oggi, anche perché in questo mese la squadra è al completo solo da pochi giorni ma ha grandi margini di miglioramento. L’obiettivo stagionale è invece ben chiaro: «Speriamo di stare il più possibile nella parte alta della classifica. Ma più di questo a oggi è difficile pronosticare, il mercato aperto porta grande confusione e incertezza nel giudicare le squadre. Conviene comunque sempre stare con i piedi per terra».

Il raduno della Openjobmetis 2016-17

E su una ipotetica “griglia di partenza”, l’esperto play non vede una gerarchia precisa: «Milano è la super favorita, dopo metto Reggio Emilia, Venezia e Sassari; un passo indietro vedo Avellino e poi grande incertezza dal sesto al tredicesimo posto. Con Varese – ripete – voglio stare il più possibile verso le zone alte della graduatoria»

Il “Bullo” chiude poi con il suo ricordo più importante a Varese da avversario «Fra i tanti episodi, una partita al Palazzetto che per me ha significato molto è stata quella con Brindisi nel 2013-14; quella partita che ci ha lanciato al primo posto al girone di andata, anche se poi il campionato è finito diversamente. È anche stata l’ultima che ho giocato a Varese».

Francesco Mazzoleni
francesco.mazzoleni@varesenews.it
Sport e Malnate, passione e territorio per comunicare e raccontare emozioni
Pubblicato il 21 Settembre 2016
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