Dopo due Olimpiadi, Sara Bertolasi dice stop: “Mi ritiro dall’agonismo”

La 28enne atleta bustocca appende i remi al chiodo. «Nove anni indimenticabili, sempre grata a questo sport»

Sara Bertolasi si qualifica per la finale  (inserita in galleria)

Lo sport della provincia di Varese perde, almeno a livello agonistico, un altro pezzo pregiato. Dopo le Olimpiadi di Rio de Janeiro, le seconde della sua carriera (aveva gareggiato anche a Londra), Sara Bertolasi ha deciso di lasciare il “canottaggio remato” come scrive lei stessa in una lettera inviata quest’oggi, giovedì 1 settembre, che trovate qui sotto.

Nata a Busto nel 1988, Sara è cresciuta con i colori della Canottieri Varese e si è affermata ad alto livello con la Canottieri Lario, dove era “emigrata” prima dei Giochi del 2012. A Londra fu 11a nel “due senza” insieme a Claudia Wurzel. Un risultato migliorato a Rio dove, insieme ad Alessandra Patelli, ha conquistato la 10a piazza finale.

Al suo attivo Bertolasi – che iniziò a fare sport nel ciclismo prima di convertirsi ai remi – vanta anche sette partecipazioni ai Mondiali, quattro agli Europei (con un argento e un bronzo) e diverse regate di Coppa del Mondo (con un argento, quest’anno a Varese, e un bronzo) oltre a una lunga serie di titoli italiani. Ora l’addio che consegnerà al canottaggio azzurro un’ottima dirigente (è già consigliere federale) ma che toglierà al settore agonistico una validissima atleta.

Cari Amici,
ho deciso di scrivervi per condividere insieme a voi la mia decisione di concludere l’attività agonistica.

Sono stati 9 anni ricchi, intensi, durante i quali ho attraversato momenti di felicità e momenti di sconforto e, alla fine, il tempo è volato.
Non potrò mai dimenticare le prime palate in Canottieri Varese, il primo titolo esordienti ed il primo Campionato del Mondo.
Poi l’arrivo a Como, da varesina, la prima qualifica olimpica per me e per l’Italia in due senza.
Da Londra a Rio altri quattro anni per rivivere con occhi più coscienti la seconda Olimpiade.

Questo viaggio l’ho percorso insieme a tutte le persone che, a proprio modo, hanno contribuito alla realizzazione di un sogno comune.
Quello che ho ricevuto in questi anni è stato più di quello che ho dato… e di questo sarò sempre grata a tutto il mondo del remo, dello sport e della vita.
Sento un velo di tristezza. Inizia per me una nuova fase della vita che ho voglia di interpretare con lo stesso ritmo che il canottaggio mi ha insegnato.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 01 Settembre 2016
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