“Lavoro ogni giorno con Conti per reggere l’impatto con la Serie A”

Cercando un senso a una partita, che di senso non ne ha avuto – la finale del Trofeo dei Consorzi con la Openjobmetis falcidiata dalle assenze – lo abbiamo trovato nella prestazione di Norvel Pelle. 23 anni, 2 metri e 08, nato ad Antigua ma di formazione sportiva americana, il nuovo acquisto di Varese si è messo in luce per le sue doti atletiche, proprio quelle per cui ha iniziato a farsi strada nel mondo dei canestri.

Cinque stoppate rifilate ai trentini – un paio anche a Johndre Jefferson, certo non uno piantato per terra – e un paio di schiacciate di Pelle sono stati tra i pochi lampi biancorossi della serata di sabato scorso. E lui, Norvel, è conscio di aver mostrato alla gente il proprio repertorio migliore. Lo spiega egli stesso, nella presentazione ufficiale che si è tenuta oggi – venerdì 9 – nella sede del club in piazza Montegrappa.

Norvel, quale sarà il suo ruolo in questa Openjobmetis?
«Quello di conquistare minuti sul campo: quando li avrò potrò dare una mano nelle cose che so fare meglio e cioé stoppare, prendere rimbalzi e correre in contropiede. Per tutto il resto invece, so di dover migliorare molto a partire dagli spazi che devo occupare e dalla selezione dei tiri che potrò prendere».

Nello staff tecnico c’è Paolo Conti, ex nazionale che era dotato di ottima tecnica di base. Sta lavorando insieme a lui?
«Certo, ogni singolo giorno. Con Paolo svolgo un lavoro individuale che mi è già molto utile, sia per quanto riguarda gli aspetti tecnici sia per certi trucchi del mestiere di pivot».

In regia, a darle la palla, c’è Eric Maynor che va a nozze con lunghi con le sue caratteristiche. Come vi state relazionando?
«Finora non abbiamo svolto tanti allenamenti insieme per via del suo percorso di recupero. Però ho già notato una cosa: Eric sa trovarti libero quando tu non hai ancora capito di esserlo. E poi avere uno come lui, che ha già esperienza internazionale, è utile: ci parliamo e confrontiamo spesso al di fuori del campo».

Norvel durante la conferenza stampa

Prima volta in Italia?
«Sì, per me è la prima volta in assoluto anche se ho spesso sentito parlare del vostro Paese. Sono qui per scoprirlo sotto tutti gli aspetti e l’impatto è stato buono. So anche che la lega è di alto livello: vengo da esperienze a Taiwan e in Libano e mi rendo conto che qui dovrò innalzare il mio gioco».

Cosa ha pensato quando le è stata proposta Varese?
«Mi ha fatto piacere proprio per la qualità del campionato. Poi, ancora prima di conoscerlo di persona, ho parlato al telefono con l’allenatore e le sue parole sono state convincenti e mi hanno fatto piacere. Non conoscevo i miei compagni, ma c’è un’intera stagione davanti per questo».

Durante le partite con Siena e Trento i tifosi hanno scoperto il suo atletismo. Un buon battesimo di Masnago.
«Beh, sì: dopo alcune giocate ho sentito che il pubblico apprezzava quello che stavo facendo. In tanti hanno iniziato a pronunciare il mio nome anche se, ovviamente, a parte quello non ho capito cosa mi dicevano. Però erano incitamenti, e la sensazione mi è molto piaciuta».