Marantelli: “Io sto con chi vuole trasparenza”

Caso Molina: l'onorevole, attaccato dalla Lega Civica, afferma che sosterrà sempre chi vuole chiarezza sulle attività della Fondazione

Daniele Marantelli

«Chi è oggetto di attacchi e minacce, potrà sempre contare sulla mia solidarietà. Tra la trasparenza e l’opacità, sceglierò sempre la prima. E starò sempre con gli onesti». Parla in linea di principio e non si riferisce a nessuno in particolare, ma con questo giudizio politico Daniele Marantelli, deputato del Pd, batte un colpo, anche se ribadisce che vuole stare fuori dalle polemiche locali. L’onorevole varesino del Pd, commenta la vicenda del Molina che sta infiammando la situazione politica a Varese. Com’è noto, una serie di operazioni economiche di cui si sa molto poco, hanno suscitato i commenti di esponenti politici che contestano prestiti e altre politiche di gestione.

Il sindaco Davide Galimberti non ha fatto commenti in pubblico ma ha segnalato con una lettera all’Anac la situazione dell’appalto mensa perso dalla Pellegrini senza bando di gara. Lo stesso aveva fatto il sindaco Fontana. Un editoriale di Varesenews che chiedeva trasparenza al sindaco ha suscitato attacchi alla nostra testata dal presidente del consiglio comunale Stefano Malerba. Il presidente del Molina Christian Campiotti ha rifiutato di recarsi in consiglio comunale, come gli chiedevano 22 consiglieri con una lettera.
Uno dei partiti del consiglio comunale, la Lega Civica, ha attaccato Marantelli accusandolo di aizzare gli animi per mettere in difficoltà Galimberti.

Daniele Marantelli

«Nella vita ho dovuto fare i conti con minacce e pericoli ben più gravi – osserva Marantelli – negli anni ottanta eravamo minacciati dal terrorismo. Figuriamoci se mi spaventa qualche comunicato tendenzioso, peraltro scritto con un linguaggio molto distante dalla nostra cultura».

Il deputato, che ha parlato a margine di una conferenza stampa sul referendum,  osserva. «Ho sempre difeso gli onesti e sono per la massima trasparenza su tutto. Il Molina è una istituzione molto radicata nella città e io vi sono molto legato, fin da quando, in calzoni corti, collaborai con l’allora presidente democristiano Pajetta e successivamente quando vissi un’esperienza dolorosa con il ricovero di mia madre. Sono affezionato al Molina e dico che va sostenuta a prescindere, come istituzione. Però dico anche che, nei miei anni di militanza politica, non ho mai cambiato idea su certe cose, e ho sempre chiesto onestà e trasparenza. Lo farò ancora, senza lasciarmi influenzare da questa robaccia. E ringrazio pertanto chi nel mio partito ha riconosciuto una linearità nel mio comportamento in tutti questi anni».

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 26 Settembre 2016
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