Spacciavano nei boschi tra Malnate e Cagno, arrestati

I due uomini, di nazionalità marocchina, gestivano il traffico di stupefacenti all'interno dei boschi. Arrestati dalla Guardia di Finanza

marocchini arrestati per spaccio

Spacciavano nelle zone boschive a cavallo tra la Provincia di Como e quella di Varese, esattamente tra Malnate e Cagno. Un gruppo di cittadini di nazionalità marocchina è stata arrestata durante l’operazione “Carlo’s Wood” per spaccio di stupefacenti. 

Durante i numerosi appostamenti effettuati dai finanzieri di Gaggiolo infatti, è stata notata la presenza di numerosi clienti, per lo più giovani, che si recavano all’interno dei boschi, sia il giorno che in tarda serata, per acquistare le sostanze stupefacenti. Un’operazione questa che ha portato anche al sequestro di circa 500 grammi di Hashish e diversi grammi di Marijuana.

Gli accertamenti condotti dai finanzieri, le osservazioni e i pedinamenti, oltre all’utilizzo di telecamere nascoste, ha permesso agli agenti di ricostruire tutte le cessioni di stupefacenti consumata in frode in 1,1 kg di eroina, 3 kg di hashish e oltre 300 grammi di cocaina, per un valore complessivo della vendita al dettaglio di circa 100.000 euro.

Gli spacciatori inoltre erano ben organizzati, avevano dei “pali” pronti ad avvisare in caso di arrivo delle forze dell’ordine. Decisiva, a tal riguardo, è stata la registrazione ottenuta con una telecamera montata dai finanzieri, che ha permesso di incastrare i due principali responsabili del gruppo di spaccio, Z.D., di anni 30 e Z.A., di anni 35, quest’ultimo (detto CARLOS”), riuscendo contestualmente a sequestrare 500 grammi di hashish abilmente occultato.

Gli elementi raccolti hanno quindi permesso all’Autorità Giudiziaria competente di emettere l’Ordinanza di Custodia Cautelare nei confronti dei due marocchini principali organizzatori dell’attività illecita, uno dei quali, era stato da poco tratto in arresto dalla Questura di Massa Carrara per aver ceduto 150 grammi di cocaina a diversi soggetti. L’altro uomo, Z.A. è stato invece arrestato nella mattina di lunedì e condotto alla Casa Circondariale di Como. Durante la perquisizione nella sua abitazione sono stati rinvenuti 15 telefoni cellulari utilizzati dal soggetto per contattare i fornitori ed i clienti. L’arrestato, dopo le attività di rito, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Como.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Settembre 2016
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