20 famiglie contro Rfi: “Non murateci nelle nostre case”
I residenti di via Bellinzona contestano il progetto delle nuove barriere fonoassorbenti, un muro da 4 metri e mezzo. Chiesto un intervento del comune
“Un già forte disagio che anziché risolversi sarà peggiorato dal progetto di RFI”. E’ questo in sintesi il grido di allarme di una ventina di famiglie di via Bellinzona a Gallarate che hanno presentato un’istanza al Sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, affinchè sia radicalmente modificato il progetto per la realizzazione di barriere fonoassorbenti lungo il tratto di ferrovia tra Gallarate e Casorate Sempione presentato da RFI – Rete Ferroviaria Italiana.
“La necessità di interventi di mitigazione non viene messa in discussione visto il grande inquinamento acustico provocato da un traffico ferroviario, in particolare quello merci, aumentato a dismisura negli ultimi anni -scrivono i residenti in una nota- ma il progetto attuale si tradurrebbe in un muro alto 4 metri e mezzo, a poca distanza da finestre, giardini, attività commerciali“. E così, anche trascurando il deturbamento del contesto “le barriere fonoassorbenti previste per mitigare gli impatti acustici creerebbero a loro volta ulteriori pesanti impatti per le abitazioni limitrofe in termini di deterioramento delle condizioni di visuale, luminosità, aerazione e raffrescamento naturale, nonché occultamento totale o parziale delle attività economiche della zona per non parlare poi della penalizzazione del valore delle proprietà”.
Ed è proprio in base a queste considerazioni che “abbiamo chiesto un incontro urgente con il Comune durante il quale chiederemo di identificare con RFI delle soluzioni diverse dalle barriere fisiche”. I 5o residenti della zona si dicono “disponibili a valutare proposte realizzative che siano però decisamente più basse e con pannelli trasparenti. Oltre al danno dei treni, non volgiamo avere anche la beffa di essere murati dentro le nostre stesse case”.
I residenti di via Bellinzona ripongono molta fiducia nel Comune: “RFI deve assolvere l’obbligo di diminuire il proprio impatto sul territorio, ma il Comune ha quello di tutelare i cittadini proprio in situazioni come questa. Ma ovviamente, se sarà necessario, non ci fermeremo qui e ci riserviamo iniziative private e collettive di tutela e di richiesta di rimborso danni”.
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