A La Tela una serata per Massimo Grazioli

Una serata dedicata al ricordo del panettiere più famoso della zona, prematuramente scomparso pochi mesi fa. In suo nome una borsa di studio

Sguardi settembre

Una serata speciale per ricordare Massimo Grazioli. E’ quella che hanno organizzato gli amici della condotta Slow Food di Legnano in ricordo del vulcanico panettiere legnanese, amatissimo per il suo pane, e per i suoi corsi, che prima di morire improvvisamente qualche mese fa era diventato anche una piccola star della tv, per la passione con cui raccontava il suo lavoro.

L’appuntamento è per giovedì 20 ottobre, presso l’Osteria La Tela, strada provinciale Saronnese 31 a Rescaldina: sarà un incontro per ricordarlo e per cercare di continuare ciò che è stato costretto ad interrompere.

Ognuno dei partecipanti è chiamato a portare del cibo che lo ricordi: «In modo particolare agli ex corsisti vorremmo che portassero i loro pani, le focacce e i dolci realizzati con gli insegnamenti di Massimo, agli amici produttori chiediamo di portare con sè un esempio dei loro prodotti che Massimo tanto apprezzava in modo da abbinarli ai pani portati dagli ex corsisiti in un simbolico abbraccio di sapori, cosi da creare insieme  una serata di degustazione e di discussione».

L’incontro conviviale ha diversi scopi, uno dei quali è quello di confrontare idee su come raccogliere i fondi  per una delle iniziative che Slow Food e gli amici di Massimo Grazioli vogliono mettere in campo: istituire una borsa di studio a suo nome per la partecipazione al master in panificazione presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

Un altro scopo è di approfittare della serata per registrare le testimonianze degli amici, in vista della realizzazione di un cortometraggio che ricordi Massimo, un protagonista che ha lasciato un profondo segno nella storia di Slow Food.

Per questo invitati speciali alla serata sono gli ex corsisti che hanno apprezzato la sua competenza e la sua sconfinata passione per il suo meraviglioso lavoro, gli amici produttori che hanno condiviso con lui le gioie e le amarezze dei diversi e numerosi mercati a cui a partecipato non solo come espositore ma come protagonista, i soci Slow Food delle varie condotte di Lombardia e non solo che con lui hanno imparato a riscoprire il valore del buon pane, forse una cosa semplice ma di enorme importanza per riformulare in modo corretto e nuovo il nostro approccio al cibo; e in generale tutte le persone che in un modo o nell’altro sono venuti in contatto con lui e hanno apprezzato la sua passione e la sua voglia di condividerla.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Ottobre 2016
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