Caso Molina, tutte le reazioni all’assenza di Campiotti

Dalla maggioranza di centrodestra al Movimento 5 Stelle, fino al Pd, unanime il giudizio sulla scelta del presidente della Fondazione varesina

Molina Regione Lombardia Commissione Sanita

«Un atto di inaudita gravità». Cambiano le singole parole, ma è questo il commento pressoché unanime delle forze politiche di Lombardia dopo il forfait dato da Cristian Campiotti, presidente di Fondazione Molina, all’audizione sul caso dei prestiti erogati a soggetti terzi.

Il Presidente della Commissione Fabio Rolfi (Lega Nord), riferendosi all’annunciato diniego da parte di Campiotti, ha parlato di «un atteggiamento schizofrenico e irrispettoso del Consiglio e della Commissione». Rolfi ha aggiunto che «non è mai accaduto che si verificassero tante difficoltà nell’organizzare una audizione».

Sul fronte della maggioranza di Regione Lombardia, Luca Marsico (Forza Italia) aveva espresso già lunedì forti critiche alla scelta di Campiotti e nel merito della vicenda (vedi qui).
Il presidente del Consiglio Regionale Raffaele Cattaneo ha detto che la reticenza di Campiotti «è spiegabile soltanto pensando agli scenari più cupi: quando c’è un atteggiamento reticente è perché c’è qualcosa da nascondere». Cattaneo ha anche «proposto al Presidente della Commissione Sanità Rolfi di avviare una indagine conoscitiva, come previsto dal Regolamento e dallo Statuto del Consiglio regionale». Anche il Movimento 5 Stelle, per bocca della consigliera regionale gallaratese Paola Macchi, ha fatto la stessa richiesta. Macchi riconosce anche che «l’ATS Insubria, che sta facendo un ottimo lavoro di approfondimento». Emanuele Monti, consigliere varesino della Lega Nord, ha chiesto una «commissione d’inchiesta».

Raffaele Cattaneo ha sollecitato anche il sindaco di Varese Davide Galimberti (e il Pd lombardo) a procedere con una indagine conoscitiva sul caso Molina. Sul tema è intervenuto anche Alessandro Alfieri, capogruppo del Pd Lombardia, varesino, che ha definito grave il comportamento di Campiotti e  ha detto che ora «l’obiettivo è una riconvocazione in tempi brevi della Fondazione Molina e dell’ATS per fare definitivamente luce su una vicenda».

Il sindaco di Varese Davide Galimberti invece era intervenuto nella giornata di martedì, criticando ATS e Regione «per non aver fatto chiarezza». Dalle file della maggioranza che sostiene Galimberti è arrivata però anche la presa di posizione di Fabrizio Mirabelli, storico esponente Pd che ritiene che – se verrà confermata l’illegittimità del prestito, saranno necessarie «dimissioni o revoca» di Presidente e Cda di Fondazione Molina. Una richiesta simile (anche più ferma) è arrivata anche dalle file della Direzione Provinciale del Partito Democratico, con Giancarlo Pignone.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Ottobre 2016
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