Cavalotti: “In Provincia abbiamo rimediato ai danni della Lega”
Il sindaco risponde alle critiche del Carroccio cittadino sulla mancata rielezione come consigliere provinciale: "Provincia e Comune, cattivi esempi di amministrazione leghista per anni"
«Mi risulta che di scarsi risultati non ce ne siano. Mi sembra invece che venga lasciata un’eredità consistente e ben avviata, che dovrà essere portata a termine dalla squadra di governo provinciale». Il sindaco di Tradate, Laura Cavalotti, risponde così alle critiche della Lega Nord cittadina dopo la mancata rielezione come consigliere provinciale, avvenuta nei giorni scorsi. Il primo cittadino tradatese infatti era considerato il braccio destro che presidente Gunnar Vincenzi, in quanto si è occupata, come consigliere delegato al bilancio, di affrontare il dissesto finanziario in cui si è venuta a trovare la Provincia di Varese.
«I problemi economici della Provincia esistevano – sottolinea la Cavalotti -, lo dicevano anche la Corte dei conti e la Guardia di finanza che ha indagato sulla situazione. Lo dimostra, inoltre, il piano di riequilibrio finanziario decennale, che abbiamo predisposto per rientrare dei 54 milioni di disavanzo di bilancio. Questo importante documento, lo abbiamo lasciato come testimone per i nuovi amministratori che prenderanno in carico tale situazione al fine di evitare il dissesto richiesto proprio dalla corte dei conti e che responsabilmente abbiamo voluto lasciare solo come ipotesi».
«La temporaneità delle cariche pubbliche è una condizione trionfale per la nostra democrazia – conclude la Cavalotti -. Come ha dimostrato il caso di Tradate dove c’è stato un risanamento finanziario importante a causa della situazione lasciata dalla Lega Nord che, anche qui, ha amministrato per 20 anni la città. Alla Lega rispondo che, oltre alla Provincia, mi pare che siamo di fronte a dei cattivi esempi di amministrazioni guidate dalla Lega. Quindi, niente trionfalismi, si deve lavorare per una corretta gestione della finanza pubblica. Da parte mia posso sicuramente dire che esco dall’incarico provinciale con un piena soddisfazione sia dal punto di vista umano, grazie alle tante persone con cui ho lavorato, sia dal punto di vista professionale, lasciando una solida eredità su cui poter lavorare».
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