È morto Attilio Tronconi, grande protagonista dell’industria varesina
Era il titolare della Gaspare Tronconi spa. Riccardo Comerio (Univa): «L'’imprenditoria bustocca e di tutta la provincia di Varese perde un pezzo fondamentale della sua importante e recente storia»
È morto nella notte Attilio Tronconi titolare della Gaspare Tronconi spa, storica tintoria di Fagnano Olona nata ufficialmente (fonte, museoweb dell’economia varesina della Camera di Commercio) nel 1824 nella frazione Bergoro, ma con radici ben più antiche (secondo la fonte sopracitata si parla della fine del Cinquecento). Con la morte di Attilio Tronconi se ne va dunque un protagonista di primo livello del romanzo industriale varesino. (nella foto Attilio Tronconi durante l’inaugurazione della diga sull’Olona)
Così lo ricorda Riccardo Comerio, presidente dell’unione degli industriali di Varese: «Con la scomparsa di Attilio Tronconi l’imprenditoria bustocca e di tutta la provincia di Varese perde un pezzo fondamentale della sua importante e recente storia. Sono i titolari d’impresa come Attilio ad aver fatto le fortune manifatturiere di questo nostro territorio e della sua filiera del settore del tessile e abbigliamento. A tutti i suoi famigliari e, in particolar modo, a suo figlio e amico Michele Tronconi, va l’abbraccio di tutta la compagine associativa e di tutta la struttura dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, a cui Attilio ha dato molto, attraverso un contributo, fino all’ultimo, fattivo e prezioso alla vita associativa, a partire dalla costituzione di uno dei primi Gruppi Giovani Imprenditori del Sistema nazionale di Confindustria, passando per l’impegno nelle attività di rappresentanza del settore, fino ad arrivare alla sua presidenza, tra il 1978 e il 1981, dell’Unione Bustese degli Industriali, e proseguito nel tempo, fino a quando il suo stato di salute lo ha permesso, come componente della Giunta della nostra Unione Industriali, oggi Consiglio Generale. Un impegno, quello in azienda e nell’associazionismo imprenditoriale, a cui si è accompagnato, segno della sua lungimiranza e statura, quello per il territorio e il rapporto con il proprio sistema produttivo, per cui tanto si è speso nell’ideazione di iniziative come quelle legate alla depurazione delle acque o ai pericoli di esondazione dell’Olona. Ad Attilio non può dunque oggi che andare il nostro sincero e commosso grazie».
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