Forza Italia: “Galimberti, Lega civica e i dipendenti comunali: l’ingerenza della politica sull’amministrazione”

Nota del segretario cittadino del partito Roberto Leonardi

Forza Italia elegge Roberto Leonardi

Nota del segretario cittadino del partito Roberto Leonardi

Solo pochi giorni fa le dichiarazioni del sindaco Galimberti e del partito di maggioranza suo alleato, Lega civica, hanno avuto come destinatari i dipendenti comunali.

Nel primo caso tutti i dipendenti del comune, nel secondo solo quelli dell’urbanistica. La diversità dei destinatari e’ la conseguenza dei ruoli dei due pontificatori. Il sindaco vuole prendere il comando di tutta l’organizzazione amministrativa, da sempre possibile spina nel fianco di chi occupa vertici politici, perché i politici vanno e i dipendenti pubblici restano. La Lega civica, invece, non è di certo interessata ai temi ambientali o educativi di Varese, ma lo è di più per le tematiche urbanistiche e magari quelle sociali, le cui ricadute economiche sono note a tutti. Non a caso l’accordo politico tra il Sindaco Galimberti e la Lega civica ha avuto come prezzo, oltre alle partecipate varesine e alla presidenza del consiglio comunale, anche l’assessorato ai servizi sociali, con un assessore storicamente vicino allo stratega della Lega civica, e l’assessorato all’urbanistica, con un assessore vicino ad Alessandro Alfieri, il principale fautore dell’accordo Pd/Lega civica. Ma ormai questa e’ storia e pur turandoci il naso dobbiamo prenderne atto e dobbiamo essere pronti ad altri attacchi nei confronti di un assessorato all’urbanistica che andava bene finché i componenti della Lega civica erano di centrodestra, cambiando opinione ora che sono diventati sostenitori del centrosinistra.

Quello che accomuna le dichiarazioni del sindaco e della Lega civica sui dipendenti comunali e’, mi pare, la precisa intenzione di comandare. Da parte del sindaco Galimberti, la chiara intenzione di comandare, anziché gestire e motivare i dipendenti pubblici, e’ frutto di un’ansia da prestazione cresciuta nel tempo, dalle primarie del 2015 fino alla vittoria del 19 giugno 2016. La sua uscita pubblica sui fannulloni del comune, ormai tema annoso e spesso cavalcato da chi si occupa di pubblica amministrazione, sa più di proclamo, della serie “chi non è con me e’ contro di me”; o forse, il sindaco sta già preparando un possibile alibi per il futuro: se Varese non dovesse partire davvero sarebbe colpa dei dipendenti pubblici pigri, fannulloni e tutti di centrodestra. Io credo che anche questo sia un altro errore del sindaco perché per voler fare troppo rischia di strafare e anziché immaginare come gestire, motivare e incentivare i dipendenti pubblici, li vuole inquadrare coperti e allineati davanti al suo comando, senza considerare che ad ogni cambio dei vertici politici i dipendenti pubblici si devono confrontare con nuovi metodi di lavoro, chiedendo loro un non facile adattamento alle nuove circostanze che va comunque apprezzato. E senza nemmeno considerare che le leggi dagli anni ’90 in poi hanno separato la funzione di indirizzo politico del vertice politico rispetto all’attività gestionale della dirigenza, ognuno rispondendo per le proprio competenze, ma pur sempre nel rispetto del principio della separazione della politica dall’amministrazione. In questa prospettiva, la dichiarazione del sindaco Galimberti sui funzionari “che non vogliono far crescere l’ente” mi pare una forte ingerenza di comando della politica sull’amministrazione, ma i dipendenti comunali, come del resto tutte le risorse umane, sia pubbliche sia private, vanno gestite e non comandate. Il comune di Varese deve dotarsi di un piano delle performace e dei meriti capace di esaltare ed incentivare le professionalità ed esperienze presenti tra i dipendenti pubblici e allo stesso tempo, ma questo e’ ovvio, deve controllare e sanzionare secondo le norme vigenti chi non fa il proprio lavoro. Queste cose si fanno, ma non si dicono. Invece, rendere pubblico, con tanta enfasi, la “caccia al pigro” sa più di proclamo da campagna elettorale per soddisfare quei cittadini che ancora credono e sperano, prima di rimanerne delusi, nel rinnovamento tanto sognato, mentre andrà a deprimere il dipendente che vuole essere gestito, incentivato e valorizzato, ma non comandato.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Ottobre 2016
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