“Haiti, continua a piovere. Situazione preoccupante”

L'aggiornamento di don Claudio Mainini, missionario a Mare Rouge, comunità molto legata alla provincia di Varese, dopo il passaggio dell'uragano Matthew

Mare Rouge, Haiti

La nuova lettera di don Claudio Mainini, in missione a Mare Roure, sull’isola di Haiti, recentemente colpita dal Ciclone Matthew. Situazione che ha messo in ginocchio tutta l’isola, anche la zona dove opera don Claudio, molto legata alla provincia di Varese e alle comunità di Abbiate Guazzone (Tradate) e Vedano Olona. Ecco la lettera sulla situazione:

Qui piove ancora. E’ da lunedì 17 ottobre che piove.
Abbiamo avuto qualche momento di sole anche se sempre nuvoloso, ma poi l’acqua ha ripreso a scendere e oggi 26 ottobre siamo con il naso in su per vedere se il sole si farà vedere.
Queste piogge stanno mettendo a dura prova le tante famiglie già provate dal ciclone e forse stanno facendo più danni.

Su tre strade di collegamento due sono inutilizzabili per smottamenti e frane.
La terza si può percorrere ma con molta prudenza sia per il fango sia perché bisogna attraversare il letto di un fiume e adesso l’acqua è alta e non si vedono i buchi, c’è bisogno di qualcuno che si mette davanti al mezzo per indicare la strada. Le moto vengono portate in spalla. Anche qui arrivano notizie dall’Italia di un nuovo terremoto, purtroppo siamo tutti messi alla prova. Di fronte a tanti fatti di non solidarietà sull’accoglienza, la natura ci obbliga ad interrogarci e a rivedere i nostri criteri di solidarietà.

Come dicevo, queste piogge stanno causando ulteriori danni alla vita già difficile e al limite di tante persone. La mancanza di strada e di vie di comunicazione rende anche difficile l’approvvigionamento. Il problema è che non si sa quando mai le aggiusteranno, poiché come al solito non ci sono soldi.
Forse dice poco dire 6 giorni di pioggia continua con gli altri alternati a un sole timido e acqua meno timida, a chi riesce comunque a girare per le strade e a ripararsi in casa.
Qui vuol dire strade difficili, rischio di essere isolati, acqua che entra nelle case già mal messe.
Quasi tutti hanno la cucina esterna fatta di paglia o qualche lamiera poiché si usa il carbone.

Anche il carbone rimane umido e quindi più difficoltoso da accendere. Tutto questo vuol dire difficoltà a preparare il mangiare. E’ difficile far asciugare i vestiti e anche nelle case c’è molta umidità. Questo causa malattie respiratorio e febbri per tanti, soprattutto per i bambini.
Per ora la vita continua nella sua normalità ma certamente si prepareranno momenti più difficili perché tutte queste difficoltà portano ad una lenta agonia.
La speranza è che non si arrivi alla violenza.

Purtroppo lo stato è un po’ assente, è la gente che sta cercando di far qualcosa per aiutarsi e per migliorare la loro situazione. Molte sono le famiglie ospitate da altre famiglie o nelle strutture che abbiamo in alcune zone più lontane dalla parrocchia.
Di fronte a tutte queste cose come ci stiamo muovendo?
Per ora abbiamo stilato un elenco dei danni provocati dal ciclone ma che ora vanno rivisti.
Abbiamo anche scritto una serie di cose necessarie con i relativi costi utili per far ripartire l’economia locale.
Stiamo aiutando economicamente qualche famiglia con il mangiare.
Però per ora ci muoviamo con molta cautela perché non è facile poiché i bisogni sono tanti e tutte le famiglie hanno necessità.

C’è anche qualche organizzazione che sta dando dei kit alimentari. Anche la Caritas diocesana si sta muovendo così. Siccome siamo sotto elezione anche qualche candidato è venuto a distribuire cose di prima necessità … Ciò che noi dobbiamo saper guardare è il futuro. Oggi bene o male qualcosa c’è ma domani?
Come salvaguardare le coltivazioni? Come ridare la possibilità di ripartire con qualche piccolo allevamento? Come poter aiutare nel riprendere la vita delle famiglie nelle loro case?

Desidero anche spiegare che al di là dell’elenco delle case andate distrutte anche la perdita di un animale è un danno per la famiglia. Tante volte si tiene una capretta, un maialino o una pecora per venderla per pagare la scuola, per comperare le sementi. Perderla vuol dire non avere la possibilità di pagare o acquistare.
Tutto questo è per dire che dietro a certi numeri che forse per qualcuno non dicono più di tanto ci sono però i drammi di tante famiglie.
E’ un po’ come l’elenco di tanti feriti o morti in tante guerre che si sentono.
Per noi sono numeri ma per altri sono vite perse, sono persone care che non ci sono più, sono drammi che segneranno la vita di tanti bambini , donne e uomini.

Dietro ad un elenco di numeri ci sono volti, ci sono storie.
Io stesso non riesco, pur vedendo, immaginare la fatica di tante persone che cercano di reagire, di tornare alla normalità, che cerca di sorridere ancora, anche se sul volto rimane una certa durezza .
E’ la vita di tanta gente semplice e povera. E’ la storia di tanti.
Quanto degli aiuti internazionali promessi riuscirà ad arrivare alle persone veramente in difficoltà? Quanti soldi si perderanno nelle varie tasche o nel mantenimento delle varie strutture delle ONG? (certamente c’è bisogno anche di queste strutture e mezzi … però?)

Anche il milione stanziato dalla Conferenza episcopale Italiana sembra molto ma è una goccia e comunque la gran parte di esso andrà per i progetti al Sud che è stato colpito più duramente che da noi ed è anche giusto.
Però anche qui la situazione come ho descritto resta drammatica.
Desidero dire il mio grazie di cuore anche da parte delle famiglie della parrocchia di Mare Rouge a tutti coloro che in diversi modi ci stanno aiutando e un grazie anche alla Caritas Ambrosiana che si è resa disponibile ad aiutare le parrocchie dove sono presenti i preti Fidei Donum.

Chi volesse sostenere la parrocchia Sant’ Anne di Mare Rouge nella diocesi di Port de Paix può farlo inviando una offerta nei modi che più ritiene comodo all’associazione CON LUI IN CAMMINO ONLUS. 
Qui di seguito metto un elenco di generi che verranno acquistati per aiutare le famiglie a far ripartire la loro piccola economia.

Certamente non si potrà arrivare a tutti anche se qui pensano che io posso rifare tutto ma non è così. I prezzi sono indicativi in base al cambio con la moneta locale e i prezzi sono stati dati dai responsabili Caritas delle varie zone.

Cemento 8 dollari al sacco
Lamiere (piccole) 4 dollari una
Lamiere (grandi) 16 dollari
Caprette 55 dollari una (il costo è aumentato dopo il ciclone)
Bue 185 dollari
Cavallo 108 dollari
Asino 77 dollari
12 asse di legno 100 dollari
Semi 5 dollari
Per acquistare il mangiare per l’emergenza.
Riso 1 sacco 37 dollari
Fagioli 1 sacco 60 dollari
Olio (gallone) 5 dollari
Pasta 1 pacchetto 8 dollari

Un grazie a tutti, un sostegno nella preghiera perché tutti rimaniamo fedeli nel cammino con Lui, Gesù, che è il Signore della vita.
don Claudio

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 29 Ottobre 2016
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