Il termometro delle nuove droghe a Malpensa

Il fenomeno sta assumendo dimensioni sempre maggiori e le sostanze sequestrate continuano a cambiare la formula chimica, gli effetti sulla salute sono poco conosciuti. I dati degli ultimi tre anni

gbl mefedrone ketamina guardia di finanza malpensa droga

C’è la cannabis sintetica (detta Spice) che è 100 volte più potente di hashish e marijuana che si può acquistare tranquillamente sul web, c’è il metilfenidato, una molecola psicostimolante, c’è la ketamina, la nitracaina, la methiopropamina, i  catinoni sintetici che vengono definiti la nuova cocaina e cambiano continuamente formula chimica, c’è il Gbl detto anche droga dello stupro.

giuseppe bua guardia di finanza malpensa

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Le nuove droghe scoperte dalla Guardia di Finanza a Malpensa 4 di 19

Gli uomini della Guardia di Finanza dell’aeroporto di Malpensa, guidati dal tenente colonnello Giuseppe Bua, sono il primo e spesso l’unico fronte in Italia che cerca di arginare un fenomeno in grande ascesa e che sta cambiando la geografia del narcotraffico a livello mondiale: «Siamo come un termometro che misura esattamente lo stato del mercato della droga in Italia – racconta il comandante – ci stiamo rendendo conto che sta cambiando e molto velocemente».

I consumatori se le fanno inviare direttamente a casa attraverso piccole spedizioni postali che spesso vengono intercettate dai militari anche se è difficile riconoscerle tra i milioni di pacchi che transitano dallo scalo e i cani molecolari non le riconoscono. Ogni tanto le spedizioni sfociano in qualche consegna controllata che ha portato a diversi arresti negli ultimi anni ma solo quando le quantità superano una certa dimensione. I paesi di provenienza sono la Cina (in crescita) e la Spagna che, però, funge da scalo.

 

Non più solo cocaina, eroina (che sta avendo un preoccupante ritorno, ndr) o droghe leggere ma anche sostanze chimiche che cambiano in continuazione: «Appena riusciamo a farne inserire una nella tabella delle sostanze stupefacenti del Ministero – spiega il comandante – ecco che la formula viene modificata e si deve ricominciare daccapo». Sono almeno un centinaio le sostanze scoperte dai finanzieri e cresce di anno in anno la quantità sequestrata. Nel 2013 sono stati sequestrati poco più di un kg di queste sostanze mentre nel 2015 erano già più di 8 kg.

I militari di stanza nello scalo varesotto continuano ad aggiornare la lista: «Siamo noi che segnaliamo – ci spiega il maresciallo Fadiga – quando scopriamo una sostanza nuova ci affidiamo al Centro Antiveleni che analizza la sostanza. Da parte nostra ci siamo specializzati anche sul web e sul deep web, andando a cercare i forum di consumatori che ne parlano, si scambiano informazioni sugli effetti e la acquistano anche, pagando con i bitcoin».

Il deep web è il sottobosco della rete internet a cui si accede utilizzando il browser Tor, un sistema che permette di accedere a numerosi mercati illegali e acquistare dalle sostanze stupefacenti alle armi in maniera anonima: «Questo sistema sta facendo saltare il sistema classico di acquisto delle sostanze stupefacenti – spiega ancora Fadiga – in Italia il fenomeno è esploso negli ultimi due/tre anni mentre in altri paesi è già diffuso». Sul deep web si può acquistare cocaina pura, marijuana sintetica, mdma, ecstasy e – appunto – molte droghe che non sono in tabella e – quindi – in Italia non sono (ancora) vietate.

Quali sono i rischi? Tanti e, spesso, non conosciuti nemmeno da chi vende la sostanza. Al di là dei forum in cui si parla di queste nuove droghe la consapevolezza di quello che si usa è solo a livello sensoriale mentre i consumatori non hanno idea dei danni alla salute che possono subire.

Ad esempio la marijuana sintetica sta creando molti problemi perchè l’effetto è molto diverso da quello di uno spinello classico. Questa droga, che contiene sostanze chimiche i cui effetti sono perlopiù sconosciuti, crea una dipendenza immediata e produce effetti allucinogeni e psicotici su chi la utilizza. Sono in aumento i casi di ricovero in ospedale per i consumatori di questa sostanza e spesso i medici riescono a capire cosa hanno assunto i consumatori proprio tramite il Centro Antiveleni che ha analizzato le sostanze sequestrate dalla Guardia di Finanza.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 28 Ottobre 2016
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