La maestra uccisa è stata portata nel bosco dal cognato

Michele Egli è stato fermato dalla Polizia Cantonale, ha ammesso l'occultamento del cadavere ma nega di aver ucciso la donna

Michele Egli

Michele Egli, il 42enne arrestato per l’omicidio della maestra Nadia Arcudi, ha ammesso l’occultamento di cadavere, ma nega di aver ucciso la donna, sua cognata. È accusato di omicidio preterintenzionale.

La Polizia Cantonale ha arrestato nella serata di martedì l’uomo, 42enne cittadino elvetico di origine italiana, residente a Stabio: si tratta del marito della sorella di Nadia Arcudi, che lavora come tecnico informatico per un ente universitario cantonale.

L’omicidio sarebbe avvenuto nel tardo pomeriggio di venerdì. L’uomo ha detto di aver trovato la donna morta nell’appartamento, che condivideva con la madre: a quel punto ha ammesso di averla portata nel bosco in Italia per evitare i problemi anche con la famiglia. Nella ricostruzione fin qui fatta dagli inquirenti non è ancora chiaro il movente dell’omicidio.

La Polizia Cantonale, di concerto con i carabinieri italiani, l’ha fermato al rientro in Svizzera, dopo che era stato in Italia per impegni famigliari. Al momento dell’arresto, aveva ancora indosso alcuni effetti personali di Nadia.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Ottobre 2016
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