La poesia dei Sassi di Matera per immagini alla Caielli Fine art
Lo studio fotografico ospita la mostra personale di Roberto Testa dedicata al tipico paesaggio della Basilicata

Caielli Fine art ospita dal 15 al 26 ottobre la mostra fotografica di Roberto Testa “Sassi. Uno sguardo su Matera”, uno sguardo lento e attento che restituisce una visione insolita dei Sassi. Inquadrature pensate, lontane dalle suggestioni urlate, ricercano l’autenticità dei luoghi.
«La vista d’insieme mostra edifici addossati gli uni agli altri senza un apparente ordine – spiega Paolo Gaiani – aggrappati sulle fiancate dei due grossi anfiteatri naturali, il Caveoso e il Barisano. A strapiombo sul torrente Gravina, quelle file di grotte scavate nella roccia – dove le famiglie dividevano lo spazio con gli animali – rievocano i “buchi neri” miseramente arredati e resi celebri da Carlo Levi. All’ambiente agreste e selvatico si sovrappone l’opera dell’uomo artigiano, pastore, contadino che non si risolve in un’illusoria bellezza estetica, ma è capace di assumere forma d’arte. Una solitudine buona irrompe negli scatti ravvicinati di quel groviglio di viuzze e scalinate. In questa pace risuona la voce di una terra che racconta tante storie non scritte nella Storia. Dove la vita non è stata un regalo ma un miracolo di volontà, qui Matera affonda le sue radici. Nei vicoli riparati dal clamore dei turisti si legge tutto il fascino della rovina; pareti grezze di calcarenite battute dal sole e segnate dalla forza del tempo testimoniano un passato millenario e lasciano assaporare il gusto visionario per la ricostruzione. Nere aperture interrompono il bianco accecante dei Sassi e custodiscono per intero l’odore di vite povere d’altri tempi. Erbe brulle accendono di vitalità il dialogo monotono tra sole e ombre; così la natura si riappropria degli spazi abbandonati».
Vernissage della mostra in programma sabato 15 ottobre dalle 18.00.
Roberto Testa nasce a Busto Arsizio nel 1979 e attualmente vive a Induno Olona. Dopo la maturità artistica si laurea in Urbanistica presso il Politecnico di Milano. La passione per la città e più in generale per il paesaggio antropizzato lo portano ad analizzare e approfondire con curiosità la fotografia di grandi autori della ‘Scuola Italiana di Paesaggio’, in particolare Basilico, Guidi e Ghirri.
Autodidatta, usa la fotografia come mezzo per esplorare e documentare l’intervento dell’uomo sul territorio e le trasformazioni dei luoghi.
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