Moretti: “Subito l’aggressività degli avversari”. Pagelle, si salva Campani

Il coach della Openjobmetis laconico: "Abbiamo giocato solo per pochi minuti". Voti, bocciati quasi tutti, Johnson (foto) il peggiore

melvin johnson basket

Un Paolo Moretti con il volto piuttosto provato non può che ammettere la netta sconfitta patita a Klaipeda e spiegare così quanto accaduto alla Svyturio Arena. «Non ho molte parole da dire sul match di stasera. Abbiamo giocato solo 6/8 minuti con la giusta attitudine e con l’energia richiesta, poi basta. Davvero troppo poco per disputare una partita che doveva essere di livello europeo. Siamo una squadra nuova, abbiamo diversi giocatori esordienti in questo tipo di gara e forse sono stati sorpresi da un Neptunas che invece gioca duro, che è formazione esperta, che è aggressiva, credo anche “sporca” nel modo di affrontarti, ma questo è il basket che si gioca in Champions e in generale a livello internazionale. Detto questo, complimenti al Neptunas, a noi non rimane che pensare alle prossime partite».
Pone invece l’accento sull’assenza di Kangur il playmaker Aleksa Avramovic: «Kristjan per noi è un giocatore speciale, uno che dà energia e che ti sprona in campo. Ora dobbiamo guardare ai prossimi due match, con Pistoia in Serie A e con il Paok in Champions».

P A G E L L E

ANOSIKE 4,5 – Jerai Grant non è uno scarsone, ma neppure il fratello forte di Shaquille O’Neal. Contro Varese però fa quasi sempre quel che vuole perché Anosike, che almeno è uno dei pochi arrabbiati (almeno, a giudicare da fuori) l’accaduto, disputa una gara palesemente sotto tono. Non a caso, finché regge a rimbalzo (primo quarto), Varese resta in scia, poi basta.

MAYNOR 5 – Undici minuti di impiego sono una chiara scelta da parte di Moretti, quella cioé di preservare il suo play titolare per Pistoia e in generale per i prossimi giri di giostra. In quello spazio Eric non è tra i peggiori: 5 punti, e qualche pallone ben consegnato ma puntualmente sprecato dai compagni.

AVRAMOVIC 5,5 – Il tabellino, almeno, è abbastanza brillante perché qua e là il serbo trova qualche lampo che gli permette di chiudere a quota 15 e salvare il salvabile. Però, anche dalle sue parti, non si contano le azioni a testa bassa concluse alla “viva il parroco” nel traffico.

PELLE 4,5 – Fa tenerezza quando, in mezzo all’area, salta come un magatello senza mai prendere le misure a Klimavicius, che è quasi imbullonato a terra ma sa esattamente come punire gli sfarfallamenti della pertica nera della Openjobmetis. E quando non riesce a stoppare, diventa una voragine.

BULLERI 6 – Entra in campo e piazza un gomito nella gola di un avversario. Sarà servito a poco, ma se qualcuno dei compagni avesse pensato per tempo a presentarsi in questo modo a Klaipeda, forse, almeno, avremmo evitato l’umiliante punteggio finale.

CAVALIERO 5 – Spara un paio di triploni che fanno ben sperare all’alba della partita, quelli con cui Varese ricuce lo strappo iniziale e sembra in grado di giocare le proprie carte. Invece, poi, torna a sua volta nella mediocrità generale.

CAMPANI 6 – Lo si aspettava contro Brindisi, è arrivato contro il Neptunas. Segna, seppure con percentuali normali, si sbatte, ci prova. Siamo per l’assoluzione.

FERRERO 4,5 – I tifosi che gli vogliono bene, chiedono a più riprese a Moretti di farlo giocare. Lui, per contro, fa di tutto per dare ragione al coach che lo aveva tenuto ben legato in panchina in alcune prove precedenti. E non sono solo gli errori (0/5 dal campo, 0/2 ai liberi, 0 punti) ma anche le forzature che lasciano interdetti.

EYENGA 4,5 – Avrà pure un pizzico di ragione a lamentarsi per i contatti, ma non è mai una buona idea trovarsi a due falli (un tecnico) dopo 2′ con gli avversari avanti 9-0. La sua partita forse non termina lì, ma è fortemente condizionata da questo avvio e i raddoppi sistematici degli avversari non lo aiutano di certo.

JOHNSON 4 – Forse il peggiore, seppure con la scusante di essere praticamente all’esordio in questo genere di gare, ben diverse da quelle a ritmi cadenzati del college o da quelle di Masnago dove c’è sempre modo di farsi voler bene. Melvin naufraga del tutto: un po’ si nasconde, un po’ tira a casaccio, un po’ si dimentica dei suoi avversari quando invece dovrebbe difendere. Un mix letale anche se, lo ripetiamo, rispetto a qualche collega ha almeno alcune scusanti.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 25 Ottobre 2016
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