Nardella e Galimberti uniti per il Sì
Serata molto partecipata con i sindaci di Varese, Firenze e molti amministratori che vogliono la riforma costituzionale
Tanti sindaci, molti esponenti Pd, ma non solo: c’è un clima di forte partecipazione a Varese alla serata a favore del comitato del Sì, organizzata al Salone Estense e con padrone di casa il sindaco del Pd Davide Galimberti. Il primo cittadino di Varese è schierato, in maniera netta, con il Sì al referendum costituzionale. Il comitato provinciale del Sì è guidata da Giuseppe Adamoli, ex consigliere regionale e politico di lungo corso del nostro territorio. In sala c’è il sindaco di Firenze Dario Nardella, con cui Galimberti, fin dalla campagna elettorale, ha stabilito un rapporto privilegiato: il primo cittadino gigliato era infatti salito fino a Varese per dare il suo contributo in materia di gestione dei beni culturali (noi abbiamo il Sacro Monte e Firenze…è Firenze) ma c’è anche la presenza nella giunta del fiorentino Roberto Cecchi, come assessore alla cultura, che lega ormai da tempo le due amministrazioni.
Nardella peraltro è una delle teste di ponte del Sì di marca renziana: il sindaco di Firenze è reduce da un viaggio oltreoceano, in cui ha anche parlato ai vertici Usa della riforma. Negli States era accompagnato dall’assessore alle relazioni internazionali e dal direttore generale di Palazzo Vecchio, anche se la visita in realtà serviva a incontrare gli investitori americani. Nardella, tra le altre cose, difende il toscano Roberto Benigni, che a suo parere è “ghettizzato” e “denigrato” dai sostenitori del No, da quando ha espresso il suo sostegno al Sì al referendum.
“Non facciamoci trascinare nella rissa – dice – quella del referendum è una sfida che riguarda il prestigio internazionale del mio Paese. Se vincerà il No, non sarà un cataclisma, ma l’Italia perderà altra reputazione e rimarrà alla mercé degli speculatori e del potere burocratico dell’Europa”.
Il sindaco di Firenze ricorda inoltre che nei comuni ci sono sia i ballottaggi che i premi maggioranza: “Nessuno ha mai gridato al golpe e anche nelle regioni è così”. Secondo Nardella questo elemento viene tirato fuori strumentalmente, ma il quesito non è sulla legge elettorale bensì sulla riforma costituzionale: “Chiariamo anche questo una volta per tutte”.
Erano presenti i sindaci: Astuti di Malnate, Aimetti di Comerio, Licata di Lozza, Ielmini di Laveno, Corbo di Besnate, Cavallin di Induno Olona, Passera di Maccagno,
I deputati Pd Marantelli e Gadda, il segretario regionale Alfieri, gli assessori di Varese Molinari, Dimaggio e Cecchi.
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