Odori nell’aria, “gli imprenditori ora si siedano al tavolo”

La proposta arriva giurista ambientale Leonardo Salvemini che ha partecipato alla serata con un'ottima presenza di pubblico

Avarie

Non solo firme, ma anche volti dietro le proteste per gli odori molesti avvertiti in alcune zone fra Gavirate e Bardello: i posti vuoti nella sala consiliare non erano molti alla serata voluta da Amici della Terra per un problema che sta montando nei due paesi.

Si parla di centraline di rilevamento, di incontri con Arpa, fra enti, e dell’impiego di ‘nasi’ di volontari per capire cosa ci sia nell’aria che si respira da queste parti: non a caso il tema della serata era “Cosa stiamo respirando a Bardello e Gavirate?”.

Dal 2004 vengono raccolte le firme di alcuni residenti in viale Ticino a Gavirate, a cui si sono ultimamente sommate quelle di Bardello: troppi odori e ora anche rumori che provengono dalla zona industriale.

Cosa fare? Forse le parole e il confronto potrebbero essere la via migliore per risolvere questo problema.

Alla serata, infatti, introdotta da Arturo Bortoluzzi di ‘Amici della terra’ era presente un relatore d’eccezione, il giurista Leonardo Salvemini, esperto di diritto ambientale e che ha affrontato il problema dell’inquinamento anche olfattivo in scenari legati a cementifici e inceneritori. «Spesso risulta molto difficile individuare le cause ma anche eliminare la fonte delle emissioni».

Avarie

La normativa più efficace risale paradossalmente al 1942, cioè l’articolo 844 del codice civile che introduce il concetto della normale tollerabilità in rapporto ai luoghi, cioè il ‘carico ambientale’, che impone un’analisi globale del tessuto produttivo, demografico e dei trasporti.

Ci sono imprese che rispettano i limiti tabellari ma che se contestualizzati col carico ambientale in cui operano, generano problemi.

«Il punto – spiega Salvemini – è attività d’impresa che è libera ma non a tal punto da esercitarsi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, lo dice la Costituzione».

«Ciò che serve ora è la presenza degli imprenditori: l’ambiente è un valore trasversale che non riguarda solo comuni, regioni o stato. Il patrimonio ambientale e’ questione che riguarda tutti e quando si parla di fonti cagionevoli per la salute dell’uomo non possono muoversi solo i comitati, e la leva pubblica. A questo punto parlino anche gli imprenditori, e con molta onestà evidenzino le criticità delle loro attività per eliminare qualsiasi fonte di pericolo per l’uomo. Occorre controllo e monitoraggio continuo: mi auspico che la questione non finisca di fronte all’autorita’ giudiziaria, ma che si venga a creare una soluzione concertata. Altrimenti sarebbe una sconfitta per tutti».

Al tavolo dei relatori anche il signor Recalcati, tra gli animatori della raccolta firme di Bardello, che ha fatto un excursus dei problemi della zona: fumo, odori, e un fischio in alcuni momenti della notte: “So che alcuni hanno addirittura traslocato, a causa di questo problema”.

In merito alla proposta del Comune di servirsi di “nasi” di volontari Recalcati risponde così: “I nasi, siamo noi”.

Lorenzo Pistoni, chimico e fra i primi a raccogliere firme e’ molto chiaro: «Non serve ‘accusare’, serve ‘provare’ ed e’ difficile individuare coi nasi l’emissione degli odori. Bisogna allora coinvolgere tutte le aziende della zona».

Alla serata era presente in vicesindaco di Gavirate Massimo Parola, che è intervenuto: «A settembre abbiamo fatto una mappatura delle aziende e il 18 ottobre faremo il punto della situazione. Siamo felici di questo confronto e solo con la collaborazione possiamo raggiungere qualche risultato: tutti gli enti stanno facendo il loro dovere».

Tanti i cittadini che hanno apportato il loro contributo, sotto forma di testimonianza: dalla casalinga che non può stendere i panni per non ritrovarseli pieni di polveri grigiastre al residente che lamenta rumori e puzze moleste ad ogni ora. Tra i presenti anche il consigliere di minoranza Gianni Lucchina, che abita nella zona e concorda nella necessità di un tavolo di confronto con le associazioni di categoria per trovare una soluzione.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

Un giornale è come un amico, non sempre sei tu a sceglierlo ma una volta che c’è ti sarà fedele. Ogni giorno leali verso le idee di tutti, sostenete il nostro lavoro.

Pubblicato il 14 Ottobre 2016
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.