Tolti a Siena i trofei del 2013: (mezza) giustizia è fatta

Il Tribunale Federale ha revocato una serie di vittorie della Mens Sana. Tre di queste ottenute ai danni della Pallacanestro Varese

Semifinale gara 7: Cimberio - Montepaschi 69-82 (inserita in galleria)

Mezza giustizia è fatta. Oggi il Tribunale federale della Fedebasket ha revocato due scudetti, due coppe Italia e una Supercoppa alla Mens Sana Siena e tra questi trofei ci sono anche quelli datati 2013. L’annata in cui la Cimberio arrivò a un passo da tricolore, coccarda e – appunto – supercoppa, tutti persi contro la squadra toscana del dominus Ferdinando Minucci, che oggi ha ricevuto la radiazione.

Mezza giustizia e, purtroppo, non si può andare oltre: l’Undicesimo e la Quinta degli Indimenticabili non torneranno a Masnago (lo scudetto, tra l’altro, in finale era stato conteso a Siena da Roma) e non entreranno a far parte di una bacheca per altro ben più ricca di quella senese. (Foto in alto: gli Indimenticabili di Vitucci dopo il ko in Gara7)

Restano il rammarico, la rabbia, il dolore fisico a ripensare a quella stagione bellissima e maledetta. Restano eccome in quelle immagini: la doppia squalifica condonata ad Hackett e Brown, l’esultanza di un giudice sportivo dopo una vittoria di Siena davanti agli occhi increduli di Cecco Vescovi, le trombette camuffate e sonanti dietro alla panchina di Vitucci (per rendere invivibili i timeout), i tentativi di aggressione ai giocatori biancorossi (venne colpito il giovane Balanzoni), il ferimento di un fotografo colpito dagli oggetti tirati in campo (senza squalifica del PalaEstra), il quinto fallo assegnato ingiustamente a Dunston durante la rimonta in finale di Coppa. E probabilmente ci dimentichiamo qualche altro episodio.

Ecco, tutte queste cose non vengono lavate da una sentenza sacrosanta, come non viene ripulito il fatto che le accuse per cui la Mens Sana è stata condannata erano già state ipotizzate allora. Però questo è un atto dovuto, verso chi ha speso soldi, passione, tempo e lacrime in quel 2013. Tra di loro anche il nostro amico Daniele, uno che oggi festeggerà in cielo questa decisione. Quello scudetto doveva essere anche per lui, che stava fronteggiando la malattia con grinta infinita. Oggi una sentenza dice che gli è stato tolto ingiustamente.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 07 Ottobre 2016
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