Tutte le religioni in marcia per difendere la pace

Mai come in questo momento c’è bisogno di pace. Una frase che tutti hanno voluto ripetere, sottolineare e far propria perché se la guerra è la costante del genere umano, la pace va ricercata in ogni momento, in ogni parte del mondo e del cuore degli uomini.

E la speranza che questo possa accadere è sempre viva: come un fiocco di neve un uomo pesa assieme a tanti altri fiocchi di neve che uno sull’altro si posano su di un ramo e lo spezzano: il fiocco di neve in più rispetto agli altri è quello che può far cambiare il mondo.

Questo il senso di una delle parabole a cui è stata data lettura in un giorno dedicato alla pace. Questo ciò che tutti i partecipanti alla marcia di oggi, 2 ottobre, avevano ben chiaro fra i propositi che li ha spinti fin quassù al Sacro Monte.

Musulmani, ebrei, cristiani, seguaci delle tre grandi religioni “del solo dio”, ma anche buddisti e seguaci della religione Baha’i – che a Varese conta inaspettatamente una ventina di adepti – si sono trovati alla Prima Cappella del sacro Monte per la quinta marcia per la pace Interreligiosa.

Una manifestazione sentita e seguita. Tant’è che alla partenza verso la salita erano presenti molti fedeli, graziati dallo squarcio fra le nuvole che ha fatto scendere un caldo sole.

Dopo la presentazione dell’evento alla Prima Cappella la marcia si è mossa attraverso momenti di preghiera e di musica con la Corale della Costa d’Avorio alla Terza Cappella.

Fra la VII e la IX Cappella è stata data lettura di numerosi brani a cura degli attori Sara Pennacchio e Dante Melito, accompagnati dal musicista Dino Scandale. Al termine è stata celebrata una messa.

«Mentre il mondo è in subbuglio e la paura traccia solchi nei nostri cuori, ci chiediamo quanta sofferenza l’umanità dovrà ancora vivere prima di usarsi vicendevole misericordia. Abbagliati dal materialismo e illusi dalla tecnologia, no cadiamo nell’arroganza e nel cinismo, nell’abitudinarietà e nell’indifferenza che anestetizzano l’animo e ci rendono ciechi di fronte alle ferite dei nostri fratelli e delle nostre sorelle» hanno auspicato i partecipanti nel corso dell’appello finale della giornata.

«La misericordia, attributo divino, cui tutte le religioni danno molta importanza, diventi impegno personale e comunitario, affinché sviluppi in noi la capacità di ave rcura l’uo dell’altro, sperimentando l’amore che è fondamento di vera giustizia. Le nostre mani si stringano in una relazione gioiosa, percorrendo con coraggio la via maestra dell’unità della famiglia umana, superando i pregiudizi e perdonando le nostre debolezze».

«Continueremo ad incontrarci per un cammino di unità, che oggi si fa a testimonianza di un comune sogno di pace per tutta l’umanità».

La marcia, organizzata col patrocinio del Comune di Varese è stata sostenuta da numerose associazioni: Ballafon cooperativa sociale, Comitato Chernobyl di Induno Olona, Costruttori di pace di Luino, Estroversi Gim Germignaga, ICare Travedona, Le radici dell’Olivo, Movimento per la vita Varese, Movimento Ubuntu, Associazione provinciale pakistani varesini, Punto pace di Pax Christi di Tradate, Un’altra storia Varese, e associazione tunisini della provincia di Varese.