Un patto tra le due Ponte Tresa per un nuovo parcheggio con i fondi Interreg

Il progetto che le due amministrazioni vogliono portare a casa è quello di un nuovo parcheggio sotterraneo da 120 posti auto, da realizzare sotto l'area mercato in territorio italiano

Lavena Ponte Tresa Dogana

Il Comune di Lavena Ponte Tresa e il suo “gemello” svizzero hanno presentato insieme una manifestazione di interesse per partecipare al Bando Interreg 2016/2020.

Il progetto che le due amministrazioni vogliono portare a casa è quello di un nuovo parcheggio sotterraneo da 120-130 posti auto, da realizzare sotto l’area mercato in territorio italiano, che possa servire in primo luogo i frontalieri che scelgono di spostarsi con il trasporto pubblico, ma anche per visitatori e turisti in gita sul Ceresio.

“L’obiettivo principale è quello di aumentare l’offerta di posti auto per i frontalieri che utilizzano la linea ferroviaria Lugano Ponte Tresa – spiega il sindaco Massimo Mastromarino – Vuole essere un elemento in più per disegnare un sistema di mobilità sostenibile, tema che è proprio uno degli ambiti in cui si muove il progetto Interreg, favorendo la diminuzione del trasporto su gomma con l’obiettivo di ridurre il congestionamento sulle strade della nostra zona e del Luganese”.

Il progetto, per il quale viene richiesto un finanziamento di due milioni di euro, verrà discusso in Regione nei prossimi mesi e se sarà approvato ci saranno tre anni per avviare e completare l’intervento.

Da parte svizzera l’interesse per il progetto è molto alto, perché, come spiega in un’intervista il sindaco di Ponte Tresa Daniel Buser, “prosegue la fase lanciata con “Il Ponte che unisce” e va a completare il progetto del prolungamento della ferrovia previsto dal Dipartimento del territorio, con la nuova stazione sulla Tresa e il nuovo ponte che dovrebbe unire la sponda italiana e quella svizzera per facilitare l’accesso a questi nuovi parcheggi, in modo da sgravare il traffico congestionato sulla strada Ponte Tresa – Agno – Bioggio – Manno”.

Un progetto, quello elaborato dalle due Ponte Tresa, che rappresenta un tassello importante nel nuovo quadro della mobilità dell’area di confine. Quadro che sta prendendo forma in questi mesi, con il procedere dei lavoro per le nuove ferrovie in territorio varesino (la Arcisate-Stabio e la riapertura della tratta fino a Porto Ceresio) e con l’ipotesi di un servizio di navigazione adeguato alle esigenze dei frontalieri che si sta valutando proprio in queste settimane da parte della Società Navigazione Lago di Lugano attraverso i risultati del questionario diffuso nei mesi scorsi.

Mariangela Gerletti
mariangela.gerletti@varesenews.it

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Pubblicato il 05 Ottobre 2016
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