Vi racconto la mia impresa con i robot

Martedì 25 ottobre al Faberlab si parlerà di ’automazione al servizio delle pmi. Angelo Guarino della Luigi Carraro, carpenteria metallica di Binago, spiegherà come macchine e uomo possono lavorare in sinergia

Carrara: "I robot non mi fanno paura"


I robot non servono solo alle grandi imprese. Anzi, martedì 25 ottobre alle 18 e 30 al Faberlab di Tradate (per iscrizioni: www.asarva.org) vi dimostreremo il contrario. Michele Pedretti (Business Development Manager) e Giulia Vismara (Marketing and Sales Support) della ABB, azienda leader nella fornitura di robot e sistemi di fabbricazione modulari, presenteranno alle aziende manifatturiere le potenzialità della robotica e i mercati principali nei quali l’utilizzo di queste macchine sta spostando gli equilibri della manifattura. Soprattutto oggi con il Piano Nazionale Industria 4.0 del governo dove gli investimenti in tecnologie sono incoraggiati e sostenuti.

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La riprova che la robotica può essere per “tutti” arriva da Angelo Guarino della Luigi Carrara di Binago. L’impresa, una carpenteria metallica che dà lavoro a circa quindici dipendenti, nel 2000 ha acquistato il primo robot antropomorfo di piegatura ABB e, pochi anni dopo, il secondo. «Essere competitivi significa uscire dalla routine – ci dice Guarino – ma anche capire come adottare le migliori tecnologie per dare un valore in più alla propria impresa. L’importante è capire quali robot servono, come inserirli nei processi produttivi e come calarli all’interno della propria, specifica realtà aziendale. Tutto dipende da cosa fai e come lo fai. Per un contoterzista come la Luigi Carrara i vantaggi sono legati principalmente alla velocità, alla possibilità di lavorare in notturna e all’esigenza di terminare in fretta quantitativi importanti. Oppure adattarli a tanti lotti di pochissimi pezzi». Insomma, il robot combatte la concorrenza e rafforza i dipendenti perché l’interazione tra uomo e macchina è fondamentale: «Il robot senza l’uomo non funzionerebbe – continua Guarino. Le macchine sono tutte in autoapprendimento, devono essere programmate sul posto ed è la sinergia tra collaboratore e robot (fondamentalmente un manipolatore) che offre una certezza in più all’impresa». D’accordo, ma il signor Guarino come vede il futuro robotico delle piccole imprese? «Ogni caso è del tutto personale, e prima di scegliere il robot bisogna scegliere la propria strategia. Ma i vantaggi ci sono».

La collaborazione tra Faberlab e ABB, vuole chiarire agli imprenditori della piccola e media azienda come si può tenere insieme l’occupazione con l’aumento della produttività, la qualità dei prodotti, la sicurezza degli addetti e, ovviamente, la rapidità nei processi produttivi. Perché, seppur possa sembrare una contraddizione, la robotica libererà tempo ai lavoratori che così potranno dedicarsi a mansioni sempre più specializzate e a quello che, oggi, si definisce “ingegno cognitivo”.

Come saranno coinvolte le piccole e medie imprese in questo passaggio economico? L’abbassamento dei costi che sta già interessando la robotica, renderà più accessibili queste tecnologie a imprese di qualunque dimensione e tipologia. Ed è questo di cui si parlerà martedì 25 al Faberlab: i sistemi di programmazione, visione e presa continuano a evolversi e, senza dubbio, saranno in grado di soddisfare meglio, più in fretta e nel dettaglio le esigenze anche delle Pmi. In questo campo l’Asia, con l’Oceania, investe nei robot più dell’Europa e delle Americhe. L’Italia mantiene la seconda posizione in Europa, subito dopo la Germania, ma a livello mondiale siamo settimi.

Pensare che i robot siano fuori dalla portata della piccola impresa è un errore che potrebbe rivelarsi fatale. Si parla sempre più di quarta rivoluzione industriale, quella basata sulla riprogettazione – sempre più funzionale e su misura per le persone – di prodotti e servizi. Se alla flessibilità della piccola impresa, alla sua creatività e alle sue eccellenze ci abbiniamo la robotica, il gioco è fatto. Perché dobbiamo pensare al robot non come alla sostituzione dell’uomo, ma come al potenziamento di quello che può fare l’uomo. E dunque ad uno strumento che realizza meglio le idee dell’imprenditore.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Ottobre 2016
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