Come nascono le scatole dei panettoni, studenti alla Litocartotecnica Pigni

I ragazzi di terza media di Cairate hanno visitato l'azienda che produce scatolette per alimenti per grandi aziende nazionali, osservando tutti i passaggi della lavorazione

Si sono aperti oggi, lunedì 14 novembre, i Pmi Day, dedicati alle visite degli studenti di terza media nelle aziende varesine. Questa mattina è toccato ai ragazzi di Cairate, che fanno parte dell’istituto comprensivo Salvo D’Acquisto, visitare la Litocartotecnica Pigni di Gorla Maggiore. Si tratta di un’azienda nata nel 1968 che con gli anni ha saputo reinventarsi investendo anche nell’innovazione tecnologica. Dà lavoro a 25 persone con punte fino a quaranta, come in questi mesi, con gli stagionali per rispondere al picco di domanda del  il periodo natalizio.

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Studenti in visita alla Litocartotecnica Pigni 4 di 18

Ad accogliere i ragazzi sono state direttamente Marina e Patrizia Pigni, figlie del fondatore dell’azienda, Augusto. «Nostro padre ha creato nel tempo questa realtà – ha spiegato Patrizia -. Era un linotipista al “Giorno”, impaginava il giornale con la vecchia tecnica di stampa, e ha creato questo secondo lavoro che è cresciuto nel tempo. Oggi stampiamo astucci in cartone per prodotti alimentari, anche per i panettoni natalizi che vedete spesso nei supermercati». Molte le grandi marche che si affidano alla Litocartogrtafica Pigni, come il Riso Gallo, la Findus, e molte altre del settore alimentare. «Ci siamo specializzati nella produzione di grossi quantitativi, utilizzando un formato di stampa molto grande che non tutti usano, il 100×140».

Il responsabile di produzione, l’ingegnere Marco Banfi, insieme alle due titolari dell’azienda, ha poi accompagnato i ragazzi in tutti i passaggi della lavorazione delle scatole. Fino a quello che loro stessi hanno definito il “cuore” dell’azienda, la grande macchina capace di stampare a sei colori, di cui esistono solo cinque esemplari in Europa. Affascinati i giovani studenti che hanno chiesto soprattutto, nei vari passaggi, quali siano i titoli di studio ci vogliono per affrontare questo tipo di lavoro.

«Visitare le aziende a questa età è una proposta che giudico molto positiva – spiega Patrizia Pigni -. È un’iniziativa che avvicina i ragazzi e li orienta, vedendo coi propri occhi a cosa possono portare gli studi che fanno e che faranno. Questi ragazzi sono consapevoli di fare una scelta e conoscere il mercato del lavoro è fondamentale per capire quale sia la richiesta. In provincia di Varese c’è solo da scegliere e sapersi orientare è importante per il proprio futuro».

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 07 Novembre 2016
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