Disastri e immigrazione, l’Europa si affida al JRC per affrontare le grandi emergenze

Questa mattina la visita del Comitato delle Regioni e della Calre. I duemila operatori del più grande sito europeo di ricerca aprono i laboratori alle realtà esterne. Nel frattempo eletto il nuovo presidente

jrc calre

I temi dei migranti e della prevenzione dei disastri naturali e il tema dell’impatto territoriale delle politiche sono i tre principali ambiti di conoscenza che sono stati sviluppati questa mattina durante la visita al Centro Comune di Ricerca (JRC) di Ispra (VA). La visita, nell’ambito della due giorni europea dedicata all’Assemblea plenaria della Calre, ha coinvolto una delegazione composta da membri del Comitato delle Regioni, guidata dal PresidenteMarkku Markkula, e della Conferenza delle Assemblee legislative regionali d’Europa presieduta da Raffaele Cattaneo.

«Le conoscenze che abbiamo appreso oggi –ha evidenziato Cattaneo– devono essere utilizzate per aggiornare le politiche regionali e per strutturarle in modo sempre più adeguato. A Ispra c’è una miniera d’oro e la Lombardia deve usare bene e fare tesoro di questa presenza, sfruttandone la vicinanza e le possibili interazioni che nei prossimi mesi si svilupperanno tra il Centro e la nostra regione. Troppo spesso –ha aggiunto Cattaneo– momenti come quello di oggi vengono pensati per i funzionari europei di Bruxelles e non per i politici che operano direttamente sul territorio: quella del politico e quella del burocrate sono però ottiche e visioni diverse, ed è nostro dovere gettare i ponti perché queste conoscenze siano messe sempre più direttamente a disposizione e siano accessibili per chi ha la responsabilità di governare e di assumere le decisioni politiche».

Nell’occasione i rappresentanti delle Commissioni di lavoro del Comitato delle Regioni hanno approfondito le attività di ricerca e di sviluppo promosse dal Centro, per avvalersene nei rispettivi ambiti di definizione delle politiche europee, con attenzione soprattutto al centro di prevenzione dai rischi di disastri naturali (già sperimentato ad Amatrice), al centro dedicato allo studio dei fenomeni migratori e demografici, a quello dell’ interoperabilità per veicoli e rete di distribuzione elettrica e a quello per lo sviluppo delle politiche territoriali.

In particolare la delegazione si è soffermata sul problema dell’immigrazione, sul quale dal mese di luglio il Centro ha sviluppato un percorso di studio e approfondimento appositamente dedicato e di cui la prossima settimana saranno resi pubblici i primi risultati. “Verso il tema dell’immigrazione –ha detto la responsabile del settore Alessandra Zampieri– serve oggi un approccio scientifico da parte della politica, che sappia tenere conto di dati certi e oggettivi per meglio gestire gli impatti e le conseguenze che questo fenomeno genera sulla gestione del nostro territorio, in particolare in ambito sanitario e in quello delle professioni”. La Zampieri ha indicato come prossimi obiettivi del suo settore quello di indagare in modo distinto le differenti realtà dei rifugiati e dei migranti, cercando anche di capire quali etnie, e in che modo, sono più propense all’integrazione nelle nostre comunità. “Dagli studi effettuati –ha ricordato infine- emerge come una forte pressione migratoria genera spesso effetti negativi su un territorio, solo se nell’area in questione vi è già un alto tasso di criminalità”.

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Da questa estate il Centro Comune di Ricerca di Ispra si è dato un nuovo orientamento e una nuova organizzazione interna, affrontando percorsi di ricerca innovativi che riguardano le principali emergenze all’attenzione dei Governi e dei cittadini. Inoltre dal prossimo anno il Centro si aprirà a contributi e relazioni esterne con aziende private, enti pubblici e universitari, che potranno interagire e avvalersi delle sue eccellenze. Non più quindi una sorta di isola che lavora esclusivamente per Bruxelles, ma una realtà destinata a integrarsi e relazionarsi sempre di più con il territorio circostante, capace di mettere a disposizione e rendere fruibili le proprie conoscenze.

Il Centro Comune di Ricerca (JRC), attivo a Ispra dal 1961, dipende direttamente dalla Commissione europea che ne garantisce l’indipendenza operativa e finanziaria rispetto ai Paesi della stessa Comunità. Nato per approfondire soprattuttol’indagine scientifica in ambito nucleare (dopo il trattato Euratom), si è trasformato negli anni allargando lo spettro dei suoi interessi, che oggi spaziano dalla nano medicina alla sicurezza alimentare, dall’agricoltura sostenibile alle materie ambientali ed energetiche.

Formalmente il JRC (in inglese Joint Research Centre) è una direzione della Commissione europea, che dispone di gruppi di ricerca dislocati in cinque paesi membri dell’Unione (Belgio, Germania, Italia, Olanda, Spagna). Tra questi, il sito di Ispra si distingue per importanza e storia: è una cittadella che si sviluppa su un’area di 167 ettari di cui 29 boschivi, è attraversato da una rete stradale di circa 36 chilometri, ospita 400 edifici e occupa circa 2mila persone, 400 delle quali sono scienziati. Questi numeri lo pongono al primo posto tra i centri di ricerca europei.

Nel frattempo la Lombardia passa la guida della Calre al parlamento della regione dell’Andalusia. L’elezione è avvenuta oggi pomeriggio alle Ville Ponti durante la giornata conclusiva dell’Assemblea plenaria della Calre che ha visto riuniti per due giorni un centinaio di delegati in rappresentanza dei 74 parlamenti regionali europei con potere legislativo. A succedere al Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo sarà per l’anno 2017 il socialista JuanDuran Sanchez, che presiede il parlamento di Siviglia.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Novembre 2016
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